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Come il gioco d’azzardo consuma le vite

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“Considerava la slot come un’amica, ma anche una nemica: gli suscitava forza e speranza qualche giorno, rabbia e frustrazione qualche altro. E poi viveva con addosso quelle emozioni. Se vinceva, si sentiva trattato bene dal mondo, era accomodante e affettuoso con tutti; se perdeva, si sentiva tradito e quelli erano i giorni peggiori”.

Sono le parole di F.

Suo marito G., un giocatore d’azzardo patologico che ha perso moltissimi soldi nelle sale slot e nel gambling online, ha vissuto una condizione comune a tanti giocatori: umanizzava le macchinette. Le vedeva insomma come persone, capaci di provare e scambiare emozioni.

Gli esperti che studiano il fenomeno lo chiamano antropomorfismo.

Il gioco d’azzardo patologico si fonda molto su questa dinamica. Tra il giocatore e lo strumento del gioco si crea un rapporto di fiducia, che la vincita potenziale alimenta. Nei luoghi dedicati all’azzardo si vedono persone accarezzare o prendere a pugni le slot, guardandole come amanti traditi.

Quando G. ha faticosamente intrapreso un percorso per uscire dalla sua dipendenza, ci ha subito parlato di questo morboso “affetto”. E di come, spinto nell’illusione della ricchezza, si sentisse “potenzialmente ricco”.

Ma le slot non ricambiano l’affetto. Sono pensate per fregarci e sfruttano un metodo sottile. All’inizio lasciano vincere: piccole somme in modo frequente. Poi, quando l’adrenalina del gioco va fuori controllo, le perdite diventano travolgenti. In termini tecnici, parliamo di rinforzo positivo intermittente.

Il nostro lavoro con G., e con tante altre persone nella sua condizione, è innanzitutto un lavoro di pazienza.

Perché ammettere di aver mandato in fumo i risparmi di vent’anni non è per niente facile. E perché, un attimo dopo, c’è da ricostruire tutt’intorno un terreno di fiducia: del giocatore nei confronti del mondo ma soprattutto di amici e parenti nei suoi confronti.

Conosci qualcuno che vive questo problema? Puoi fare qualcosa.

Il gioco d’azzardo in Italia si mangia ogni anno oltre 100 miliardi di euro.

Distrugge vite, famiglie, rapporti. Non solo da un punto di vista economico.

Che cosa facciamo contro il gioco d’azzardo patologico

Ascolto

Offriamo ascolto e sostegno psicologico a chi non sa come affrontare il problema

Famiglie

Accompagniamo le famiglie, spesso segnate da episodi di grave conflittualità

Prevenzione

Incontriamo ragazze e ragazzi sia nelle scuole che nei loro luoghi informali di ritrovo

In piazza per una legge migliore

Non è solo un problema personale, ma di salute pubblica.

Chiediamo norme che la tutelino.

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