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Il 21 marzo di Libera, arriva la primavera di speranza

Redazione il . Associazioni, Costituzione, Diritti, Giovani, Mafie, Memoria, Società

È arrivata la primavera. Una primavera di speranza, di colori, di sorrisi, di abbracci. In 100 mila per le strade di Roma hanno voluto ricordare chi è morto per mano della criminalità organizzata.

Centomila voci che chiedere verità e giustizia. Uno striscione “ “Roma citta’ libera” ha aperto il lungo corteo colorarato in occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia. Alla testa del corteo, i familiari sono raccolti in un cerchio formato da diversi scout che si tengono per mano. Le casse suono il brano “A bocca chiusa” di Daniele Silvestri .

“Vogliamo un’Italia libera dalle mafie, dalla corruzione e dell’ingiustizia. Libera di parlare di pace, di curare chi sta male e di accogliere chi arriva da lontano. Un paese libero e cittadini liberi perchè responsabili” dichiara Luigi Ciotti abbracciato, salutato durante il tragitto da studentesse e studenti di elementari, medie, liceo e università, amministratori, sindacati, sacerdoti.

­“Fare memoria vuol dire impegnarsi non una giornata, ma ricordare i nomi di tutti quanti, con la stessa dignità e con la stessa forza. Dobbiamo raccogliere e custodire le memorie di queste nomi, di questi volti e sentirli qui dentro, sentire rinascere quelle memorie finite nell’oblio e trasformarle in pungolo, responsabilità. È importante impegnarsi tutti i giorni. Bisogna fare un lavoro nelle scuole, nelle università e nei territori. Non dobbiamo dimenticarci che le mafie sono forti, anche più di prima. Sparano di meno ma ci sono. E lanciano un messaggio alla politica”.

“Alcuni provvedimenti – conclude Ciotti – ci pongono domande, interrogativi. Bisogna evitare di demolire dei pilastri, dei meccanismi che in questi anni hanno dimostrato di essere efficaci nel contrasto alla criminalità, alla corruzione, all’illegalità. Vedo che alcuni provvedimenti viaggiano un pochettino nella direzione opposta”.

Fonte: Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie




In tantissimi al corteo di Libera a Roma contro le mafie

Lo slogan: “Roma città libera”, in occasione della 29esima giornata della memoria e dell’impegno

Si è conclusa dopo quattro ore dalla partenza del corteo la manifestazione organizzata da Libera a Roma per la 29esima giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie a cui hanno partecipato moltissime persone tra familiari delle vittime di mafia, studentesse e studenti di elementari, medie, liceo e università, sindaci, leader politici, sindacati, sacerdoti.

Sul palco al Circo Massimo, prima dell’intervento conclusivo di don Ciotti, sono stati letti i nomi delle oltre mille persone innocenti uccise dalle mafie. A elencarli, tra gli altri, con il canone di Pachelbel in sottofondo, anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, il leader del M5S Giuseppe Conte, la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Due parole ci hanno accompagnato in questi 29 anni: memoria e impegno. Perché non c’è memoria vera se non c’è un impegno nella continuità, nella condivisione, nella corresponsabilità. Dobbiamo raccogliere e custodire le memorie dei vostri cari, sentirli qui dentro, sentire rinascere quelle memorie finite nell’oblio e trasformarle in pungolo, responsabilità”, così Don Ciotti all’inizio del suo intervento preceduto da un minuto di silenzio.

“Cafiero de Raho non preoccuparti del fango, parla la tua vita, quello che hai fatto in questi anni nella lotta al male, alle mafie, ai quei poteri. Sappi che c’è tanta gente che ti vuole bene, sono altri che devono farsi esami profondi di coscienza”. Così don Ciotti dal palco della manifestazione di Libera, a Roma, durante il suo intervento conclusivo e rivolgendosi all’ex procuratore nazionale antimafia seduto in prima fila.

Gualtieri, ‘La mafia c’è. Isolarla per colpirla’

“Dobbiamo ricordare a tutti che la mafia c’è, che dobbiamo essere uniti, istituzioni e società civile. Dobbiamo isolarla per colpirla e sostenere magistratura e forze dell’ordine che rischiano la vita per questo. Dobbiamo lavorare anche culturalmente con le scuole e la società civile, rafforzare tutti i presidi e anche intervenire per rigenerare quei luoghi come le periferie dove le mafie usano la povertà e il degrado per arruolare i giovani per farne staffette dello spaccio. Serve un’azione a 360 gradi e l’impegno di Libera con Don Ciotti è straordinario, siamo con lui”. Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che sta partecipando al corteo di Libera.

“A Roma – aggiunge – ci sono zone ostaggio di clan che spacciano, stiamo cercando di intervenire sia con blitz e presidi ma soprattutto con opere di rigenerazione urbana per portare lavoro, scuola, cura e sostenere le associazioni”.

Decaro, la lotta alla mafia è anche l’impegno di tanti sindaci

“La lotta alla criminalità organizzata si fa anche con l’antimafia sociale e con l’impegno quotidiano di associazioni, sindaci e di ciascuno di noi. Questa manifestazione dimostra da che parte sta il paese”. Lo ha detto il sindaco di Bari Antonio Decaro sfilando a Roma alla testa del corteo di Libera. Al fianco di Decaro anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e diversi esponenti Pd. “Un’espressione di vicinanza a Bari”, ha detto Decaro.

A Napoli cerimonia davanti alla lapide per Falcone e Borsellino

“Ricordare le vittime delle mafie significa rinnovare l’impegno da parte dello Stato e della società civile per contrastare tutte le forme di criminalità organizzata”. È questo, per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il senso della “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” che il Comune ha voluto celebrare in piazza Municipio con una cerimonia dinanzi all’albero della legalità e alla lapide in memoria dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e delle donne e uomini delle loro scorte.

“Dobbiamo trasmettere questo impegno – ha aggiunto il sindaco – soprattutto alle giovani generazioni perché occorre uno sforzo comune per alimentare il principio di legalità che è alla base della nostra democrazia”. “Il ricordo delle vittime di mafia – ha osservato l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu – dev’essere alimentato costantemente e non ridursi ad un gesto rituale perché rappresenta un investimento nei confronti dei giovani, ai quali dobbiamo spiegare che il sacrificio di magistrati, poliziotti e imprenditori non è stato vano, ma dimostra come ci siano istituzioni e persone comuni che, per senso di responsabilità, non si girano dall’altra parte”.

Migliaia di studenti a Palermo hanno letto 1.081 nomi delle vittime delle mafie

Seimila studentesse, studenti e docenti di 139 scuole siciliane questa mattina hanno preso parte alla manifestazione per la XXIX giornata della memoria e dell’impegno, organizzata a Palermo dalla rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola, in collaborazione con l’associazione Libera. Dalla scalinata del teatro Massimo alunne e alunni hanno letto i nomi di 1.081 vittime innocenti delle mafie, tra le quali 134 donne e 115 bambini. Un ragazzo e una ragazza, per ogni scuola, si sono alternati in questo momento di ricordo collettivo scandendo in sequenza cronologica i nomi delle persone uccise per mano mafiosa.

“La manifestazione di oggi – afferma Giusto Catania, dirigente dell’istituto comprensivo Giuliana Saladino, scuola capofila della Rete per la cultura antimafia nella scuola – è un grande messaggio di speranza: lo straordinario protagonismo di studentesse e studenti dimostra che esiste la possibilità concreta di costruire il futuro della nostra terra senza il potere tentacolare delle mafie. La lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafia è stato un momento che rimarrà nella memoria collettiva della scuola siciliana e conferma l’importanza della scelta di costituire una rete di scuole per la promozione della cultura antimafia.”

“La memoria delle vittime innocenti di mafia vive attraverso di noi, nelle parole che pronunciamo e nell’impegno che rinnoviamo ogni giorno per una società più giusta e libera dalla violenza – sostiene Marco Betta, sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo – La lettura dei loro nomi non è solo un atto di ricordo, ma un richiamo all’azione, un invito a ciascuno di noi a prendere posizione contro l’ingiustizia e a lavorare insieme per un futuro senza mafie. Oggi è stato un momento di riflessione condivisa con la consapevolezza che ogni nome letto è una storia, una vita, un sogno interrotto. Che il loro ricordo sia la luce che guida il nostro cammino verso la giustizia e la pace.”

“La lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie restituisce a pieno il senso della Giornata di memoria e impegno, nata 29 anni fa per iniziativa di Libera e ormai diventata una giornata nazionale con iniziative diffuse in tutta Italia”, osserva Eliana Messineo, Segreteria provinciale di Libera.

Fonte: Ansa


Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, gli appuntamenti

Giovedì 21 marzo a Roma si tiene la XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da ‘Libera’ e ‘Avviso Pubblico’, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio della Rai e il sostegno di Roma Capitale.

Lo slogan della Giornata, “Roma città libera”, evoca il capolavoro del neorealismo “Roma città aperta”: un’opera che parla di resistenza e di lotta per la libertà. A ottant’anni dall’occupazione nazi-fascista, oggi Roma nuovamente è pronta ad aprirsi e liberarsi.

Sono state presentate la scorsa settimana in Campidoglio dal Sindaco Roberto Gualtieri, insieme a Luigi Ciotti, Fondatore dell’associazione ‘Libera’, Gaetano Salvo, Coordinatore di ‘Libera Roma’ e Alfredo Borrelli, familiare di una vittima, le attività che Roma mette in campo:

Mercoledi 20 marzo Roma ha accolto a Fiumicino e alla stazione Termini le centinaia di familiari provenienti da Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, Nord Italia, Europa, America Latina e Africa che nel pomeriggio, presso la Basilica di Santa Maria in Trastevere, si sono riunite per l’Assemblea Nazionale alla presenza di Don Luigi Ciotti e dal Cardinale Matteo Zuppi presidente della Conferenza Episcopale Italiana e per una Veglia ecumenica con la lettura dei nomi delle vittime.

Stamani un corteo è partito da Piazza Esquilino e arrivato al Circo Massimo dove è in corso la lettura degli oltre 1000 nomi delle vittime: semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere. Alle 11.45 l’intervento conclusivo di Luigi Ciotti.

La mafia “c’è e dobbiamo essere uniti, istituzioni e societa’ civile, nell’isolarla e nel colpirla e nel sostenere la magistratura e le forze dell’ordine che rischiano la vita per questo” – ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso della manifestazione. “Dobbiamo lavorare culturalmente – ha aggiunto – anche con le scuole e con la società civile per rafforzare tutti i presidi e anche per rigenerare quei luoghi, come le periferie, dove le mafie utilizzano la povertà e il degrado per arruolare i giovani e farne staffette dello spaccio. Serve quindi un’azione a 360 gradi e l’impegno di Libera e di don Ciotti sono straordinari”.  In queste zone “noi stiamo cercando di intervenire insieme al prefetto e alla polizia e con i blitz ma, soprattutto, con opere di rigenerazione urbana per portare riqualificazione, lavoro, scuola, cultura e per sostenere le associazioni”, ha concluso Gualtieri.

Le mafie “non godono soltanto di un sostegno attivo ma anche di uno passivo, quello di chi non contrasta i crimini commessi. Sono ancora troppi quelli che favoriscono le mafie con il semplice fatto di non schierarsi, sono troppi gli indifferenti”. Lo ha detto il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, che ha parteciparto al corteo.

Claudia Pratelli, assessora alla Scuola Formazione e Lavoro di Roma Capitale, ha preso parte alla lettura dei nomi delle vittime innocenti e ha detto: “Tantissimi i ragazzi e le ragazze delle scuole, della città e di tutta Italia, a testimoniare, con la loro partecipazione l’impegno in questa battaglia. Una battaglia che si vince prima di tutto sul piano culturale ed è per questo che ancora una volta la scuola e le istituzioni tutte hanno una responsabilità insostituibile. A fianco ai familiari delle vittime, a fianco alle associazioni che si battono ogni giorno, accanto alle scuole e ai cittadini e alle cittadine, ribadiamo il nostro impegno. Oggi Roma ha dato un segnale potentissimo, levando un grido forte contro tutte le mafie.”

Nel pomeriggio a partire dalle 14.30 si svolgono seminari di approfondimento, proiezioni per gruppi e scuole, momenti di lettura, riflessioni, incontri che vedono la partecipazione di giovani, associazioni, gruppi, rappresentanti di istituzioni, sindacato, mondo della scuola, della cultura, dello sport che non solo in questa giornata, ma per 365 giorni all’anno, lavorano all’interno di scuole, università, associazioni, parrocchie per ribadire che la responsabilità per il bene comune rappresenta il primo antidoto al male delle mafie e della corruzione.

Approfondimenti e dettagli del programma sul sito di Libera

Fonte: Comune di Roma


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