NEWS

Parlare di diritti in carcere? Stona

Gian Carlo Caselli il . Costituzione, Diritti, Giustizia, Istituzioni, L'analisi, Politica, SIcurezza, Società

La complessità del carcere è una drammatica realtà italiana. Per tutta una serie di fattori: tensioni sociali che si riversano al suo interno; “ghetto” in cui si scaricano i diseredati; tipologie di detenuti assai diverse; il sovraffollamento.

Di recente si è aggiunta l’irrispettosa insensibilità dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria (fino al Ministro della giustizia) per i detenuti.

Mi riferisco al blocco della presentazione, nel carcere di San Vittore, del libro “Storie di diritti e di democrazia” di Giuliano Amato e Donatella Stasio. Oltretutto un caso di recidiva, perché la presentazione del libro era già stata bloccata  lo scorso novembre in Campania.

Vien voglia di citare il proverbio “al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere”, non più con l’originaria interpretazione classista, ma con la lettura che sembra oggi più in voga: per i reclusi va bene che di diritti e Costituzione si parli ogni tanto nei talk show. Ma guai a parlarne in carcere direttamente con gli interessati.

In sintonia con tutti coloro che quando si solleva il tema dei diritti dei detenuti rispondono: “Ma che cosa pretendono? Dovevano pensarci prima, hanno sbagliato e devono pagare, poche storie”.

E si getti via la chiave, anche quella per entrare se si tratta di noti eversori (??) come Giuliano Amato e Donatella Stasio. Vade retro!

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link