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L’evoluzione preoccupante della criminalità minorile in Italia

Piero Innocenti il . Criminalità, Forze dell'Ordine, Giovani, Istituzioni, Mafie, Politica, SIcurezza

Un minorenne pestato a sangue e derubato nella zona della stazione centrale a Napoli. Sequestrati, a Brescia, tirapugni e mazze ad alcuni gruppi di minorenni in perenne movimento da una piazza all’altra. Giovanissimi che da Perugia a Foligno si muovono sui treni picchiando o derubando i coetanei e danneggiando le strutture pubbliche. Violenta rissa, a Monza, di una baby gang nonostante la presenza di poliziotti. Da ultimo, a Rovigo, uno scontro tra due gruppi di giovanissimi armati di machete e bastoni.

Sono alcune delle recentissime notizie di cronaca riportate nella rassegna stampa locale sul sito della Polizia di Stato e che forniscono elementi di informazione sulla criminalità minorile e sulla tendenza che emerge verso attività delinquenziali sempre più violente.

Una evoluzione del fenomeno che non è sfuggita agli attenti operatori delle forze di polizia del Servizio Analisi Criminale (Dipartimento della Pubblica Sicurezza) che hanno elaborato un recentissimo studio sulla “Criminalità minorile in Italia 2010-2022” con l’obiettivo di “fornire una chiave di lettura che possa essere di supporto al decisore nell’individuazione di mirati interventi di prevenzione e contrasto nonché di politiche dedicate”.

Dalle banche dati delle forze di polizia si rileva, così, dopo un calo delle segnalazioni di minori all’autorità giudiziaria del 2020 legato alla emergenza pandemica, un lieve incremento, nel 2021, che diventa apprezzabile nel 2022 con 32.522 segnalazioni.

Da sottolineare che nei tredici anni presi in esame i minori italiani arrestati e/o denunciati hanno subito un decremento del 16,13% mentre sono notevolmente aumentati (75,12%) i minori stranieri che, nel 2022 hanno raggiunto il 52,37% del totale delle segnalazioni (17.032 su 32.522).

È pur vero che nel suddetto arco temporale la popolazione minorile (14-17 anni) residente di nazionalità italiana è diminuita dell’1,45% mentre quella straniera ha avuto un incremento del 25,27%. Un dato su cui riflettere riguarda le segnalazioni di minori di 14-15 anni che sono aumentate del 28,46% tra il 2010 e il 2022.

Lo studio in questione ha preso in esame le denunce di minori per i seguenti gruppi di reati che rappresentano circa il 77% del totale dei reati: furto, ricettazione, rapina ed estorsione; lesioni dolose, percosse, minaccia e rissa; reati in tema di stupefacenti; danneggiamento, incendio; resistenza, violenza o minaccia a pubblico ufficiale; delitti informatici; omicidio volontario, consumato e tentato, violenza sessuale.

Da registrare, in particolare che le denunce per lesioni dolose, percosse, minaccia e rissa, in decremento nel decennio 2010-2020, sono aumentate nel 2022 del 9,94% rispetto al 2010 e del 18,96% rispetto al 2020.

In generale, quindi i minorenni sono diventati più rissosi e turbolenti (un aumento del 57,40% di minori segnalati per rissa tra il 2010 e il 2022) con gli stranieri in particolare nei cui confronti le denunce sono più che raddoppiate rispetto a quelle del 2010 (1.260 nel 2010 e 3.361 nel 2022).

Educare i giovani alla legalità coinvolgendo in primis famiglia e scuola, è l’auspicio formulato nelle considerazioni finali dello studio in argomento ricordando sempre come “la famiglia è la prima fonte di educazione ai valori e al rispetto delle norme” con una scuola inclusiva che offra spazi in cui i giovani possano discutere delle loro preoccupazioni.

Anche il coinvolgimento attivo dei giovani in attività comunitarie e di volontariato può contribuire a sviluppare un senso di responsabilità civica di cui si sente un gran bisogno.

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