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Sicurezza pubblica: SOS

Piero Innocenti il . Criminalità, Dai territori, Forze dell'Ordine, Istituzioni, SIcurezza, Società

Se avessi la possibilità suggerirei al Capo della Polizia, in occasione della prossima festa della Polizia di Stato il 10 aprile (172 anni dalla fondazione), di inviare a tutti i parlamentari la password per accedere alla rassegna stampa della Polizia di Stato, per rendersi conto della situazione reale di insicurezza che i cittadini stanno vivendo in diverse città a causa dei tanti fatti di delinquenza e di violenza che restano circoscritti, in generale, alla conoscenza della opinione pubblica locale.

I parlamentari (quelli di buona volontà) si renderebbero così conto di come la situazione della sicurezza pubblica sia diventata molto allarmante (in realtà già da qualche anno a questa parte) e, magari, potrebbero darsi da fare per adottare i conseguenti provvedimenti per attenuare il forte disagio dei cittadini.

Una situazione ancor più drammatica se si riflette su quanto dichiarato in queste ultime ore dal procuratore della repubblica di Napoli, Gratteri, che parla, senza mezzi termini, di molti delinquenti che dalle carceri continuano a dirigere il malaffare con cellulari di cui riescono a disporre (oltre a droga e armi) senza troppe difficoltà.

Io, ormai vecchio poliziotto in pensione da diversi anni (dopo 44 passati in servizio in ben 12 sedi diverse, da Bolzano a Palermo), ogni mattina, scorrendo le centinaia di notizie della rassegna stampa locale, provo un forte senso di angoscia e di rabbia leggendo i tanti “fattacci” di violenze che si verificano nonostante il generoso impegno di  poliziotti e carabinieri (e ce ne vorrebbero molti di più).

In attesa di una seria e articolata analisi sulle cause che hanno determinato questo allarmante incremento di criminalità, che non si può pensare di risolvere solo con più telecamere di sorveglianza da piazzare nelle strade (sicuramente utili post delictum), con “patti di sicurezza” tra organismi istituzionali ed enti vari, con “gruppi di vicinato” (la cosiddetta “sicurezza partecipata”), coinvolgendo le polizie locali e le guardie giurate (i cui compiti istituzionali sono ben altri), elenco alcuni dei bruttissimi episodi che si sono verificati in questi ultimi giorni.

Così, a Bologna, dove una banda di ragazzi tunisini, tre minorenni, hanno accerchiato due coetanei, costringendoli con un cutter alla gola, a consegnare il cellulare. Una situazione analoga a Firenze, con un ventiduenne pestato e ferito con un coltello alla gamba per sottrargli il telefonino ed anche in questo caso ad opera di un gruppetto di cinque giovanissimi nordafricani.

Per non parlare di veri giganteschi “ring” in cui si sono trasformate molte piazze e vie cittadine come all’Esquilino (Roma), dove al termine di una gigantesca rissa tra romeni, marocchini e tunisini, si sono contati alcuni feriti da arma da taglio; a Firenze con una gigantesca scazzottata tra una trentina di marocchini e tunisini e con alcuni residenti costretti a rientrare velocemente nelle loro abitazioni; a Paternò (Catania), anche in questo caso con scontri tra nordafricani tre dei quali rimasti feriti da coltellate.

E ancora a Sampierdarena (Genova) con tre aggressioni da parte di giovani stranieri (sudamericani); a Modena con una serie di scontri tra una ventina di giovani con lanci di lattine e di cartelli stradali tra la zona centrale e la stazione; per finire a Firenze dove, nel carcere di Sollicciano, al termine di una rissa tra detenuti albanesi e nigeriani si sono annotati anche due agenti della polizia penitenziaria rimasti feriti ed ancora, a Verona, con una violenta rissa tra marocchini e nigeriani terminata solo dopo un massiccio intervento delle forze di polizia.

Il coinvolgimento di molti stranieri, giovani e adulti, è emblematico, a mio avviso, delle forti difficoltà e degli ostacoli che gli stranieri incontrano per una vera integrazione e che spingono chi si sente escluso verso forme di devianza.

Non mancano episodi ancor più gravi come l’omicidio, a Firenze, di un giovane moldavo rapinato da un nordafricano o i tentativi di violenza sessuale, a Roma, sulla Cassia, dove un dominicano, dopo aver rapinato del rolex una donna, ha tentato di abusare di lei, a Milano dove i poliziotti hanno arrestato un nordafricano dopo un tentativo di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di venti anni e a Torino dove due ragazzi di 15 anni sequestrano e torturano un uomo che viveva da solo in un rudere per “divertirsi”.

E qui mi fermo per non contribuire ad aggiungere altri momenti di ansia a quelli che, purtroppo, stiamo vivendo quotidianamente, da troppo tempo.

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