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Don Ciotti festeggia 50 anni da prete: “La mia chiesa resta la strada”

Redazione il . Brevi, Chiesa, Diritti, Giustizia, Mafie, Memoria, Politica, Società

Il fondatore del Gruppo Abele e di Libera taglia un prestigioso traguardo e cita padre Michele Pellegrino, don Tonino Bello e Papa Francesco come tre figure chiave per il suo rapporto con la fede e la spiritualità.

AGI – “Il vescovo d’allora, padre Michele Pellegrino, mi assegnò come parrocchia ‘la strada’: aveva compreso che la Chiesa, volendo restare fedele al Vangelo, doveva uscire abitando la storia”. 

Don Luigi Ciotti ricorda così l’11 novembre 1972, giorno in cui vene ordinato sacerdote a Torino. E a cinquant’anni di distanza, si confida con Famiglia Cristiana in un’intervista che il settimanale pubblica nel numero da oggi.

“Voglio ricordare le parole di Carlo Maria Martini: ‘Missione della Chiesa è l’essere coscienza critica della società in cui vive e voce propositiva dei valori più alti e spirituali'”, spiega il fondatore del Gruppo Abele e di Libera, per il quale la Chiesa “è chiamata a trasformare la fede in responsabilità, per affermare , qui e ora, i valori del Vangelo. Nel mio piccolo, e come sempre grazie al sostegno, alla passione, all’intelligenza e all’esempio di tanti altri, mi sono sentito interprete di questa visione”.

Aggiunge don Ciotti: “Per me la fede non è mai stata solo un fatto intimo, spirituale: la preghiera, il silenzio, l’ascolto di Dio, sono stati stimolo di un’apertura al mondo, alla storia delle persone, con le loro fatiche e speranze. Speranza, dignità, libertà sono dimensioni plurali, da coltivare ‘per’ e ‘insieme’ agli altri, mentre le mafie questa pluralità la disprezzano e la calpestano”.

“Le mafie sono sinonimo di individualismo, di un potere arbitrario e violento e di una ricchezza intesa non come costruzione, ma sottrazione di bene comune. Per questo, nel desiderio di saldare il cielo e la terra, è rientrata a un certo punto anche l’urgenza di affrontare quella manifestazione dell’ingiustizia e le profonde sofferenze che causava a persone, famiglie e interi territori”.

A 50 anni dall’ordinazione quale Chiesa sognare? “La Chiesa delineata dal ‘camminare insieme’ di padre Michele Pellegrino, la ‘Chiesa per il mondo e non per se stessa’ di don Tonino Bello, la ‘Chiesa povera per i poveri’ di Papa Francesco, per citare tre figure che hanno profondamente segnato il mio cammino umano e spirituale. Voci diverse che esprimono un unico e impegnativo invito: vivere il Vangelo in pienezza”.

Fonte: AGI, Agenzia Italia


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