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“I love cocaina”

Piero Innocenti il . Criminalità, Droga, Forze dell'Ordine, Mafie, SIcurezza, Società

Questa la scritta notata sul muro di un edificio romano fatta, presumibilmente, da uno dei tanti “imbrattamuri” che da anni deturpano l’ambiente cittadino con disegni ed altre “oscenità”.

Che ci sia una gran voglia di assumere la “polvere bianca” sembra rilevarsi, indirettamente, dal grande numero di operazioni antidroga effettuate dalle forze di polizia in questi ultimi tempi con sequestri anche rilevanti di cocaina in particolare.

Se nel 2020 si era registrato il record assoluto nei sequestri con oltre 14 ton di cocaina intercettate su tutto il territorio nazionale e nel 2021 oltre le 10 ton (i dati ufficiali saranno noti solo a metà del 2022 con la pubblicazione della relazione annuale della DCSA), quest’anno, a febbraio ancora in corso, siamo già a circa 6 ton di sostanza sequestrate, con un trend che, ove confermato, porterebbe ad un nuovo record a fine anno.

Questa grande quantità di droga bloccata si spiega in parte con il rinnovato impegno delle forze dell’ordine nella repressione e dall’altro con l’aumentata produzione di cocaina colombiana (oltre 1.500 la produzione stimata annua) per soddisfare le notevoli richieste che provengono dai mercati (nord americano ed europeo, in particolare).

L’ultimo sequestro, ben 760 kg provenienti dalla Repubblica Dominicana, è avvenuto alcuni giorni fa da parte della Polizia di Stato nel contesto di una operazione che ha interessato alcune città tra cui il porto di Vado Ligure (Savona) dove la droga era arrivata a bordo di un container, occultata tra carichi di pellame pressato e maleodorante, impregnato di sale per renderne difficile l’individuazione. Gli arrestati, in prevalenza dominicani, confermano il ruolo che vanno assumendo nel narcotraffico internazionale come hanno rilevato anche di recente le stesse autorità dominicane che in questo scorcio di 2022 hanno già sequestrato circa 3,5 ton di cocaina a bordo di  motoscafi diretti a Porto Rico.

Il mare è sempre la rotta preferita dai trafficanti anche se qualche volta finisce male come testimoniato dal ritrovamento, in Uruguay, una settimana fa, di circa una tonnellata di cocaina in pacchi sparsa su una spiaggia.

Tornando in Italia, è andata male anche al conducente bulgaro di un Tir che aveva ricevuto ben 56mila euro per condurre il mezzo con oltre 700kg di cocaina (provenienti dalla Slovenia) in un capannone di Monterotondo (Roma) dove è stato arrestato dai finanzieri. Altro consistente sequestro si è avuto nel porto di Genova dove, a bordo della portacontainer “Adelaide” proveniente da Rio de Janeiro sono stati bloccati circa 400kg di cocaina. Non mancano, naturalmente, sequestri meno consistenti ma pur sempre interessanti, come è capitato a Torino con 5kg di cocaina nascosti in barattoli di caffè trovati nella abitazione di due “insospettabili” dominicani, moglie e marito, finiti in manette e di 16kg a bordo di un’auto sequestrati dai carabinieri a Miglianico (Chieti) ad un albanese.

Tanti piccoli successi, dunque, per contrastare un fenomeno che, come vado ripetendo da tempo, è incontrollabile per gli sconsiderati “innamoramenti” di tantissime persone verso una sostanza che arreca danni alla salute umana ed il cui commercio continua a far arricchire delinquenti senza scrupoli.

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