“Cronache Criminali” e gli anni di piombo: gli omicidi di Sergio Ramelli e Walter Rossi
Nella sesta puntata, lunedì 12 dicembre alle 23.30 su Rai 1, “Cronache Criminali” affronta il decennio più controverso della storia repubblicana: gli anni ’70.
Da uno studio virtuale, lo scrittore e sceneggiatore, già magistrato, tra i massimi esperti di crime, Giancarlo De Cataldo, conduce gli spettatori dentro quel tempo, raccontando uno spaccato di violenza politica che ha visto contrapporsi destra e sinistra nel palcoscenico delle strade delle grandi città italiane. Anni di conflitto sociale, di contestazioni, di lotta armata, della cosiddetta strategia della tensione, in cui bastava un niente per diventare un bersaglio. Anni che si sono lasciati dietro un incredibile numero di vittime, spesso tra giovani e studenti di ogni schieramento, morti tragicamente a causa dei loro ideali, o fatalmente, anche solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Attraverso la ricostruzione degli omicidi di Sergio Ramelli a Milano nel 1975, e di Walter Rossi a Roma nel 1977, Cronache Criminali, un format originale di approfondimento true crime, scritto da Giovanni Filippetto e Giancarlo De Cataldo e coprodotto da Rai Approfondimento e Verve Media Company, racconta le trame nere e la degenerazione di alcune frange extraparlamentari, con i filmati esterni realizzati da Fabrizio Marini. Momenti simbolici che hanno cambiato il corso degli eventi, come la cacciata del sindacalista Luciano Lama dalla Sapienza, la tragica manifestazione di Bologna del marzo 1977 e quella feroce che il giorno seguente ha messo a soqquadro la Capitale.
Le voci di Marino Sinibaldi, Ernesto Assante, Pablo Echaurren, Giovanni Bianconi e Umberto Croppi sono le testimonianze dirette di quei giorni ricchi, al tempo stesso, di ideologia e di violenza; Guido Giraudo e il giudice Guido Salvini ricostruiscono le vicende della morte di Sergio Ramelli da un lato, Osvaldo Maurino e Sergio Ferrini quella di Walter Rossi dall’altro. Infine, Manuel Gotor traccia un affresco del decennio e del ruolo che in primo luogo è spettato ai tanti giovani che lo hanno vissuto da protagonisti.
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