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L’importanza della stipsi nella magistratura

Gian Carlo Caselli il . Costituzione, Diritti, Giustizia, Istituzioni, L'analisi, Politica

Per i laureati che abbiano superato le prove scritte del concorso di assunzione in magistratura, il ministro Carlo Nordio (animato da una qualche forma di revanscismo verso i suoi ex colleghi) per l’orale ha introdotto una novità: ha sostenuto e fatto approvare dal Consiglio dei Ministri un progetto di legge  che prevede l’introduzione di test psicoattitudinali.

Molti specialisti qualificati sostengono che funzioni complesse come quelle dei magistrati non si prestano obiettivamente a simili test. Nordio, non potendo contrapporre altri specialisti altrettanto autorevoli, si trincera (l’ho sperimentata io stesso! poche ciance!) dietro la cosiddetta prova Minnesota.

Il diavolo però  fa le pentole ma non i coperchi, perché il quotidiano “Libero” ha pubblicato i primi 200 quesiti su 567 della prova Minnesota. Ora, citandone ovviamente soltanto alcuni, ci si domanda cosa mai ci azzecchi con l’equilibrio del magistrato sapere se ha i piedi caldi, se soffre di stitichezza, di pesantezza di stomaco di testa o di naso, se ha tremori muscolari o paura di impazzire, se si ritiene posseduto dagli spiriti…

Tutte domande alle quali si deve rispondere con “vero” o “falso” e che riguardano temi rispetto ai quali l’equilibrio del magistrato è con assoluta evidenza cosa tutt’affatto diversa.

Il progetto dovrebbe entrare in vigore soltanto nel 2026, quindi funziona anche come un manifesto elettorale in vista delle europee. In ogni caso, scopo non ultimo del progetto è sfregiare la magistratura – dopo essersi riempiti la bocca con richiami al sacrificio di Paolo Borsellino – instillando la convinzione che sia composta da incompetenti o addirittura farabutti. Così da intimidirla rendendola  più docile e meno indipendente.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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Nordio, i test e la famosa civiltà giuridica del Minnesota

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