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Sciopero delle firme al Sole 24 Ore, il Cdr: «Premier intervistata da una collaboratrice esterna: inaccettabile»

Fnsi il . Brevi, Diritti, Informazione, Istituzioni, Politica, Società

Giovedì 31 agosto 2023 giornale e sito web senza i nomi di autrici e autori degli articoli. «Una scelta grave e senza precedenti della direzione», denunciano i giornalisti. «Ancora più inaccettabile – aggiungono ricordano il recente taglio dei compensi – è il fatto che i nostri collaboratori, in questi giorni, non siano trattati tutto allo stesso modo».

«Oggi sul giornale e sul sito abbiamo proclamato lo sciopero delle firme dei giornalisti del Sole 24 Ore, esentando i collaboratori. Questa protesta nasce dallo sconcerto per una scelta grave e senza precedenti della direzione: ieri l’intervista di due pagine alla premier, Giorgia Meloni è stata firmata da una collaboratrice esterna». Inizia così un comunicato del Comitato di redazione del Sole 24 Ore pubblicato giovedì 31 agosto 2023 sull’edizione cartacea e sul sito web del quotidiano.

«È la prima volta in assoluto – spiegano i rappresentanti sindacali – che si verifica un fatto di questo tipo. Un fatto inaccettabile, perché Il Sole 24 Ore ha un’intera redazione composta da colleghi che seguono la politica e una collega, in particolare, che si occupa proprio della presidenza del Consiglio. Eppure, in questo contesto, si preferisce affidarsi a un esterno».

Il direttore, prosegue il comunicato del Cdr, «ha motivato questa scelta trincerandosi dietro il principio, fondamentale anche per noi, della precedenza da accordare a chi porta le notizie al giornale. In questo caso, però, non c’era in discussione una notizia, ma un’intervista istituzionale del premier con la nostra testata. E noi ribadiamo con forza la necessità che la testata, in questo caso, sia rappresentata dal direttore o dal collega del Sole 24 Ore che quotidianamente segue la presidenza del Consiglio».

Per il comitato di redazione, «serve a poco appellarsi alla difesa delle professionalità interne, se poi queste professionalità non vengono usate, quando c’è la possibilità di farlo. Il nostro lavoro – incalzano i giornalisti – è basato sulla specificità delle competenze e su una conoscenza assoluta delle materie di cui si occupano tutti i colleghi del Sole 24 Ore ed è inaccettabile che a questo principio si faccia eccezione. Ancora più inaccettabile è il fatto che i nostri collaboratori, in questi giorni, non siano trattati tutto allo stesso modo. Se alcuni hanno l’onore di intervistare il primo ministro, altri si vedono tagliare i compensi, senza alcun preavviso e senza alcun tipo di contraddittorio».

Poche settimane fa, una mail della segreteria di redazione comunicava ai collaboratori del Sole, che “a partire dal 10 agosto l’importo a lei riconosciuto sarà ridotto del 20%”. «È un taglio particolarmente odioso – rileva il Cdr – perché applicato su importi già bassissimi e in maniera orizzontale, per usare un gergo caro ai nostri lettori: colpisce cioè tutti, senza distinzioni. Ma è ancora più odioso perché non guarda alla qualità del nostro prodotto. Se, infatti, l’azienda dedica energie e risorse ad attività ed eventi, rilevanti ma non centrali per un gruppo editoriale, come i corsi di formazione o il festival di Trento, ha totalmente abbandonato la strada degli investimenti sul fronte editoriale, sul quale non si registrano da tempo nuove iniziative, nuove idee o sussulti di alcun tipo, con l’esclusione (in modo molto significativo) di mosse estemporanee come la riorganizzazione di Radio 24».

Senza dimenticare, concludono i rappresentanti dei giornalisti, che «questo taglio è arrivato negli stessi giorni nei quali abbiamo chiuso una semestrale con un risultato netto positivo per 5,4 milioni: un risultato fatto, ancora una volta e purtroppo, di molti tagli e di pochissime idee».

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