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A “Cronache Criminali” il caso della Uno bianca

Ufficio Stampa Rai il . Brevi, Criminalità, Emilia-Romagna, Forze dell'Ordine, Migranti, SIcurezza

Con il caso della “Uno bianca” riparte lunedì 9 gennaio in seconda serata su Rai1 “Cronache Criminali”, il programma che racconta i casi italiani di true crime più emblematici scritto da Giovanni Filippetto e Giancarlo De Cataldo e coprodotto da Rai Approfondimento e Verve Media Company.

Quattro nuove puntate per raccontare storie che dagli Anni ‘60 ad oggi, hanno fatto epoca, segnando il destino delle vittime, ma anche la nostra società.

Da uno studio virtuale Giancarlo De Cataldo, con le immagini esterne di Flavia Triggiani e Marina Loi, ricostruisce l’incredibile vicenda della “Uno bianca”, la banda che per sette lunghi anni seminò il terrore tra Emilia-Romagna e Marche, con rapine a caselli stradali, banche, furgoni portavalori, agguati a cittadini e forze dell’ordine. Tra il 1987 e il 1994, l’organizzazione criminale mise a segno un centinaio di colpi, uccidendo 24 persone e ferendone oltre cento: una vera e propria guerra.

Sette anni di indagini per arrivare a scoprire che i colpevoli portavano una divisa, e che di quella divisa si servirono per riuscire a non essere scoperti. Una storia che ha minato nel profondo l’immaginario collettivo proprio perché gli assassini, di incredibile ferocia, erano persone che avrebbero dovuto garantire ordine e giustizia, mentre invece seminavano terrore. Una storia che, seppur sviscerata, studiata e raccontata, presenta ancora molti misteri e nuove possibili rivelazioni. I processi hanno infatti condannato i responsabili e i capi della banda, Fabio e Roberto Savi, ma le sentenze hanno consegnato una verità sulla quale aleggiano ancora tante ombre e interrogativi senza risposta.

Turning point, errori giudiziari, indagini e false piste sempre finite nel nulla: Cronache Criminali, con le testimonianze dei protagonisti, racconta l’intera vicenda di questa spietata organizzazione criminale composta da sei persone, di cui cinque appartenenti alla Polizia di Stato, attraverso le voci di Luciano Baglioni e Pietro Costanza, i due agenti che grazie all’intuito, alla perseveranza ed alla capacità investigativa riuscirono a identificare la banda, Daniele Paci, il magistrato che diede la svolta alle indagini, Ada Di Campi, agente sopravvissuta, Alessandra Moneta, sorella di una delle vittime dell’attacco del Pilastro, lo scrittore Carlo Lucarelli, i giornalisti Andrea Purgatori, Stefano Tura e Giampiero Moscato, la criminologa Anna Vagli e Francesco Romolo, all’epoca consulente tecnico del pubblico ministero.

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