
Più di 40 giornalisti in Italia nel mirino delle mafie
E’ un numero zero ma ha al suo interno cifre destinate a fare clamore.
E’ un numero zero ma ha al suo interno cifre destinate a fare clamore.
Per dare aiuto a Cosa Nostra non bisogna essere per forza dei “punciuti”.
Ci si guardava intorno stamattina, 2 aprile, davanti alla stele che ricorda le «vittime» della strage mafiosa di Pizzolungo che risale a 24 anni addietro.
Da ieri è cittadino onorario di Erice l’ex giudice Carlo Palermo, vittima predestinata di quel tritolo mafioso collocato il 2 aprile 1985 in una curva di Pizzolungo.
Marchi contraffatti per la realizzazione di un milione e 200 mila oggetti, tra orologi, borse, cinture, portafogli, borsellini, portachiavi, sono stati sequestrati nell’ambito di un’operazione contro la contraffazione.
«La mafia non spara, non uccide ma esiste, esiste ogni volta che c’è un diritto negato e sono tanti i diritti oggi ancora negati.
Tredici misure cautelari, tra cui 12 arresti, sono state eseguite dai carabinieri, tra Milano, Palermo e Pantelleria, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Marsala (Trapani), riguardante un’associazione a delinquere finalizzata a un vasto traffico di cocaina tra il capoluogo lombardo e Pantelleria.