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L’Aventino? Adesso lo fa il Governo

Gian Carlo Caselli il . Costituzione, Diritti, Giustizia, Istituzioni, Politica

17 gennaio. Parla Scarpinato e la maggioranza lascia l’aula.

Gli organi d’informazione non hanno dato il giusto rilievo all’intervento del senatore Roberto Scarpinato del 17 gennaio scorso con cui l’ex magistrato ha elencato tutti gli interventi della maggioranza di destra-centro che di fatto porteranno “verso un modello oligarchico di neo autoritarismo con l’accentramento del potere nelle mani di vecchi e nuovi padroni”.

Particolarmente duro il ”j’accuse” al ministro Carlo Nordio, responsabile di una riforma della giustizia nella quale, tra primi passi e vibranti annunci (separazione delle carriere, prescrizione, bavagli, limiti alle intercettazioni, abolizione dell’abuso  d’ufficio e via innovando), secondo Scarpinato il ministro “incarna lo spirito dei tempi”, in quanto si attiva per riformare la Costituzione “riportando l’ordine giudiziario sotto il controllo dei vertici politici”, così da adeguare “il sistema penale all’assetto classista della società”.

Parole forti, motivate con argomenti da affrontare e discutere. Invece  nessun confronto, ma l’abbandono dell’aula da parte del governo e delle forze di maggioranza con la coda dei senatori di IV.

Che il mondo al contrario del gen. Roberto Vannacci stia facendo scuola? È infatti persin troppo facile osservare che l’Aventino – durante il ventennio usato dalla minoranza per frenare le prepotenze e l’intolleranza del regime – ora è fatto proprio, con  “non chalance”,  da una maggioranza insofferente e piuttosto arrogante.

“O tempora o mores”, avrebbe forse detto Cicerone: ma non mi sembra il caso di scomodarlo accostandolo a  Vannacci.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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