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Operazione “Aemilia”, confiscati della Gdf di Cremona beni per 55 milioni di euro

Redazione il . Dai territori, Economia, Emilia-Romagna, Forze dell'Ordine, Mafie

Coinvolte anche le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Rimini.

Operazione della Guardia di Finanza di Cremona che coinvolge, tra le altre, anche le province di Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia e Rimini (oltre ad Aosta, Cremona, Montova, Verona e Crotone). E’ stato eseguito un provvedimento di confisca della Corte d’Appello di Bologna di beni mobili e immobili, disponibilità finanziarie e quote societarie per circa 55 milioni di euro.

La vicenda si lega all’operazione “Aemilia” che ha fatto luce sulle attività della ‘Ndrangheta nel territorio emiliano. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cremona, sono partite a maggio 2012 dopo l’arresto per usura di un piccolo imprenditore di origini cutresi, residente in provincia di Piacenza.

Da qui è poi emerso un ampio contesto criminale con il coinvolgimento di altri soggetti di origine calabrese, titolari di aziende, che avevano ideato un sistema di fatture per operazioni inesistenti (utilizzando società cartiere intestate a prestanome). L’obiettivo era frodare il fisco, creando liquidità in nero, per poi prestare questi soldi ad aziende emiliane in difficoltà per assumerne il controllo.  Vari i reati di natura economica contestati, tra cui usura e frodi fiscali, che hanno anche permesso alle persone coinvolte di riciclare capitali illeciti.

Tra i numerosissimi beni oggetto della confisca ci sono vari immobili sul territorio regionale (4 in provincia di Bologna, 46 nel Modenese, 11 nel Parmense e 62 nel Reggiano) e anche diverse società nelle province di Modena, Parma, Reggio Emilia e Rimini.

Fonte: Rainews, Tgr Emilia – Romagna


‘Ndrangheta: Gdf confisca bene per 55 mln di euro in operazione ‘Aemilia’

I finanzieri del Comando provinciale di Cremona hanno eseguito nelle province di Aosta, Cremona, Bologna, Mantova, Modena, Parma, Reggio Emilia, Rimini, Verona e Crotone un provvedimento di confisca definitiva adottato dalla corte d’Appello di Bologna e confermato dalla Cassazione di beni, disponibilità finanziarie, e quote societarie per circa 55 milioni di euro scaturito da ulteriori sviluppi dell’inchiesta ribattezzata ‘Aemilia’, che “ha visto coinvolta una compagine ‘ndranghetista operante da anni nel territorio emiliano, nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza”.

Gli ulteriori approfondimenti investigativi svolti su delega della Direzione distrettuale antimafia di Bologna, “hanno consentito di portare alla luce molteplici reati di natura economica, tra i quali l’usura e le frodi fiscali di cui si sono fatti promotori diversi imprenditori i quali, attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti regolate tramite i canali finanziari ufficiali, hanno consentito all’organizzazione criminale di fornire finanziamento a tassi usurai ad imprese in difficolta economica, le quali, sovente, venivano di seguito assorbite dalla struttura criminale che ne assumeva il controllo; riciclare capitali di provenienza illecita; godere di indebite detrazioni fiscali e reperire liquidità per le svariate esigenze dell’organizzazione mafiosa”.

Il provvedimento patrimoniale eseguito, che si aggiunge alle confische da oltre 61.500.000 euro già operate (l’ultima di circa 4,5 milioni eseguita nello scorso novembre), consentirà di acquisire in via definitiva al patrimonio dello Stato: quattro immobili in provincia di Bologna, 48 immobili in provincia di Crotone; sei in provincia di Mantova; 46 in provincia di Modena; 11 immobili in provincia di Parma; 62 immobili in provincia di Reggio Emilia e due in provincia di Verona, per un totale complessivo di 179 beni immobili.

E ancora 10 società di capitali e 6 società di persone operanti nel settore dell’edilizia, logistica, consulenza alle imprese e ristorazione, nelle province di Aosta, Modena, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Crotone per un totale di 16 società; 31 auto e due moto, altri automezzi e oltre 40 conti correnti per un valore complessivo stimato di circa 55 milioni di euro. Alle operazioni di esecuzione del provvedimento, oltre a personale del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Cremona hanno preso parte anche finanzieri di Crotone, del gruppo Aosta e del gruppo Rimini.

Fonte: Adnkronos


Aemilia, in maxi confisca da 55 milioni anche società valdostana

Provvedimento eseguito dalla Guardia di finanza.

C’è anche una quota di una società valdostana tra i beni sottoposti a confisca definitiva nell’ambito dell’operazione Aemilia, che ha visto coinvolta una compagine ‘ndranghetista operante da anni nel territorio emiliano, nelle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Piacenza.

Ammonta a 55 milioni di euro il valore complessivo di beni immobili, beni mobili registrati, disponibilità finanziarie, e quote societarie confiscati dal Nucleo di polizia economica finanziaria di Cremona, insieme al Nucleo Pef di Crotone, del Gruppo Aosta e del Gruppo Rimini.

Sul totale dei beni confiscati, la quota della società valdostana risulta marginale.

“Le indagini – si legge in una nota – del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Cremona, avviate nel maggio 2012 a seguito dell’arresto in flagranza per il reato di usura di un piccolo imprenditore di origini cutresi, da molti anni residente in provincia di Piacenza, hanno consentito di accertare che l’arrestato, approfittando del grave stato di bisogno in cui versava la vittima, nell’anno 2011 aveva prestato soldi applicando un tasso usurario superiore al 210% annuo. E’ emerso un ampio contesto criminale caratterizzato dal coinvolgimento di altri soggetti di origine calabrese i quali, titolari di aziende con elevati fatturati, avevano ideato un vasto sistema di fatture per operazioni inesistenti (utilizzando società cartiere intestate a prestanome) il cui scopo era quello di frodare il fisco creando liquidità in nero da impiegare nella concessione di prestiti ad aziende emiliane in difficoltà finanziarie per poi assumerne il controllo”.

Fonte: Ansa, Valle D’Aosta


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