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Catanzaro: la Polizia di Stato esegue ordinanza cautelare nei confronti di 62 indagati

Redazione il . Calabria, Droga, Forze dell'Ordine, Giustizia, Mafie, SIcurezza

Nelle prime ore della giornata odierna, 18 aprile 2023, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 62 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati.

L’operazione è frutto della collaborazione tra la Squadra Mobile della Questura di Catanzaro –  con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, supportata in fase esecutiva da personale delle Squadre Mobili e delle S.I.S.C.O. di varie province del territorio, di pattuglie di diversi Reparti Prevenzione Crimine, di unità cinofile delle Questure di Reggio Calabria e Vibo Valentia e di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato.

Dei predetti 62 indagati, 38 sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli ulteriori 24 di quella degli arresti domiciliari.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro che si è sviluppata mediante investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio, nell’ambito dei quali veniva rinvenuta e posta sotto sequestro sostanza stupefacente del tipo cocaina.

La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’operatività, nella città di Catanzaro, di un’organizzazione criminale di tipo mafioso, riconducibile a soggetti della comunità di origine rom, stanziali nella zona sud della città, ricostruendone l’organigramma, con i ruoli dei vari associati, nonché le plurime attività illecite poste in essere, rispettivamente, dagli indagati, e i vari settori di operatività, correlati alle ipotizzate fattispecie penali, capaci di condizionare le attività economiche delle persone offese.

Si tratta, in particolare, di gravi elementi indiziari circa l’attuale assetto dell’organizzazione criminale riconducibile a soggetti della comunità rom, con l’acquisizione – nell’ipotesi accusatoria – di un’operatività autonoma per la gestione delle attività criminali, affrancandosi da ruolo, ricoperto in passato, di terminale operativo delle cosche di ‘ndrangheta del crotonese, con la gestione indipendente delle attività estorsive, oltre che delle attività di spaccio di sostanza stupefacente, sul territorio di Catanzaro.

In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per reati contro il patrimonio, tra i quali furti propedeutici alle attività estorsive, estorsione, oltre che spaccio e traffico di sostanze stupefacenti.

La gravità indiziaria acquisita a livello cautelare ha riguardato, altresì, la struttura e il modus operandi di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti di varia tipologia, principalmente cocaina.

In particolare, una delle due ipotizzate strutture criminali, ricade nella città di Catanzaro, con canali di approvvigionamento dello stupefacente, mediante fornitori della provincia di Reggio Calabria e di Crotone, e con attività di spaccio diffuso, dall’interno dell’abitazione – continuamente presidiata e resa sicura da sistemi di videosorveglianza – individuata, dal sodalizio, come base operativa per la detenzione, l’occultamento, la preparazione, il confezionamento e lo smercio della sostanza stupefacente.

La seconda associazione, caratterizzata da una struttura a base familiare, sarebbe operante tra le province di Catanzaro e Crotone, nel comprensorio territoriale ricadente tra la zona sud est della provincia di Catanzaro e quello confinante crotonese, comprensivo dei comuni di Steccato di Cutro (KR) e Cutro (KR).

Le emergenze acquisite nel corso delle investigazioni hanno delineato altresì, allo stato, sul piano cautelare, la gravità indiziaria a carico di un appartenente alla Polizia Penitenziaria, in servizio presso la casa circondariale di Catanzaro, il quale, si sarebbe reso disponibile nei confronti di alcuni indagati, per veicolare messaggi e direttive in entrata ed in uscita dal citato istituto penitenziario.

Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Fonte: Polizia di Stato, Questura di Catanzaro


Blitz antindrangheta della polizia a Catanzaro, 62 arresti

Operazione coordinata dalla Dda, associazione mafiosa e droga

La Polizia ha eseguito stamani, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, un’ordinanza cautelare emessa dal Gip nei confronti di 62 indagati.

Le accuse contestate, a vario titolo, sono associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati, avvenuti nel capoluogo di regione.

Gli arresti sono stati eseguiti nella zona sud di Catanzaro a carico di esponenti della comunità rom.

Un’organizzazione criminale di tipo mafioso riconducibile a soggetti della comunità di origine rom, stanziali nella zona sud di Catanzaro.

È quanto emerso dall’operazione condotta stamani dalla Polizia con il coordinamento della Dda di Catanzaro che ha portato a 62 arresti.

È la prima volta che a Catanzaro viene contestata l’associazione mafiosa ad un gruppo di etnia rom del quale l’inchiesta ha ricostruito l’organigramma con i ruoli dei vari associati, nonché le varie attività illecite poste in essere e i vari settori di operatività capaci di condizionare le attività economiche delle vittime.

L’inchiesta, infatti, avrebbe evidenziato che l’organizzazione riconducibile a soggetti della comunità rom ha acquisito nel tempo un’operatività autonoma per la gestione delle attività criminali, affrancandosi dal ruolo, ricoperto in passato, di terminale operativo delle cosche di ‘ndrangheta del crotonese, ottenendo così la gestione indipendente delle attività estorsive, oltre che delle attività di spaccio di sostanza stupefacente sul territorio di Catanzaro.

In tale contesto, nell’ordinanza cautelare è stata ritenuta la gravità indiziaria, tra l’altro, per reati contro il patrimonio, tra i quali furti propedeutici alle attività estorsive, estorsione, oltre che spaccio e traffico di sostanze stupefacenti. L’inchiesta ha anche portato alla luce l’esistenza di altre due organizzazioni finalizzate al traffico di droga di vari tipi, principalmente cocaina.

In particolare, una delle due, con canali di approvvigionamento dello stupefacente da fornitori della provincia di Reggio Calabria e di Crotone, gestiva lo spaccio dall’interno dell’abitazione – continuamente presidiata e resa sicura da sistemi di videosorveglianza – individuata dal sodalizio come base operativa per la detenzione, l’occultamento, la preparazione, il confezionamento e lo smercio della sostanza stupefacente.

La seconda associazione, caratterizzata da una struttura a base familiare, sarebbe stata operante tra le province di Catanzaro e Crotone, nel comprensorio ricadente tra la zona sud est della provincia di Catanzaro e quello confinante crotonese, comprensivo dei comuni di Steccato di Cutro e Cutro.

C’è anche un agente della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere catanzarese di Siano tra le persone arrestate – è stato posto ai domiciliari – nel corso dell’operazione condotta stamani dalla Polizia contro un’organizzazione criminale di tipo mafioso riconducibile a soggetti di etnia rom.

L’uomo è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’accusa, l’agente “era a disposizione del gruppo criminale. In particolare – scrive il gip nell’ordinanza – egli riceveva sistematicamente somme di denaro sia per consentire l’ingresso di oggetti” in carcere sia “per consentire le comunicazioni concernenti il traffico di stupefacenti”. Inoltre avrebbe agito per tranquillizzare un arrestato “affinché non collaborasse con la giustizia”.

L’operazione di oggi è giunta a conclusione di un’indagine frutto della collaborazione tra la Squadra mobile di Catanzaro –  con il coordinamento del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia – supportata in fase esecutiva da personale delle Squadre mobili e delle Sisco di varie province del territorio, di pattuglie di diversi Reparti prevenzione crimine, di unità cinofile delle Questure di Reggio Calabria e Vibo Valentia e di un elicottero del quinto Reparto volo della Polizia di Stato. Dei 62 indagati, 38 sono stati portati in carcere mentre gli altri 24 ai domiciliari.

Il provvedimento, emesso su richiesta della Dda catanzarese guidata da Nicola Gratteri, scaturisce da un’ampia attività di indagine coordinata dalla Dda che si è sviluppata con investigazioni di tipo tradizionale, attività tecniche, dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riscontri sul campo e servizi dinamici sul territorio, nell’ambito dei quali veniva rinvenuta e sequestrata della cocaina.

Fonte: Ansa, Calabria


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