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Omicidio Attanasio, Giulietti: «Bisogna chiedere verità e giustizia»

Fnsi il . Brevi, Criminalità, Giustizia, Informazione, Internazionale, Società

Il presidente Fnsi è intervenuto con un messaggio alla presentazione in Fondazione Murialdi del libro di Antonella Napoli ‘Più forte della paura’ (edizioni All Around) dedicato all’ambasciatore italiano ucciso in Congo il 22 febbraio 2021. «Questa richiesta deve rimbombare finché non saranno date risposte esaurienti», ha ammonito.

«Bisogna chiedere verità e giustizia per chiunque abbia perso la vita per prendersi cura della vita degli altri, magari nei territori degli ultimi, nei territori spesso cancellati dai grandi canali della comunicazione». Così Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, intervenendo con videomessaggio alla presentazione nella sede della Fondazione per il giornalismo Paolo Murialdi del libro di Antonella Napoli “Più forte della paura”, edito dalla casa editrice All Around.

«Questa richiesta deve essere fatta nostra, va rivolta a tutti i giornalisti italiani. Il rischio è quello dell’oblio, della cancellazione della memoria. Bisogna che questa richiesta rimbombi, resti nell’aria, continui ad esistere fino a quando non saranno date risposte esaurienti e sufficienti. Per questo la Federazione della Stampa affianca la campagna per chiedere verità e giustizia promossa da Antonella Napoli e da Focus on Africa ed è accanto alla moglie dell’ambasciatore Attanasio, Zakia Seddiki», ha aggiunto Giulietti.

«Luca Attanasio era un diplomatico accorto e scrupoloso. Abituato a operare in aree difficili, seppur intraprendente e coraggioso. Mai avrei creduto possibile che potesse essere vittima di un evento tanto tragico e cruento. Luca Attanasio sapeva bene che la Repubblica Democratica del Congo era uno dei Paesi più pericolosi al mondo e mai avrebbe agito incautamente in un contesto simile. È proprio questa convinzione che mi ha spinta, sin dal primo momento, ad andare fino in fondo in una vicenda da subito apparsa dai contorni oscuri», ha ricordato Napoli.

«A metà tra l’inchiesta e il romanzo, il libro è dedicato ad Attanasio, che ha contribuito alla sua realizzazione con informazioni e sostegno sul terreno all’autrice, e racconta la piaga del tragico e inaccettabile fenomeno dei bambini soldato in Congo e Uganda, attraverso la storia di Suleya Auma, distrutta nel corpo e nello spirito, ma capace nonostante tutto di reagire», ha sottolineato l’editrice Lucia Visca.


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“Più forte della paura”, venerdì 18/2 presentazione in Fondazione Murialdi

Più forte della paura

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