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Firmata la Carta di Marsiglia: nuovo strumento di lavoro per una informazione corretta sulle migrazioni

Paola Barretta * il . Associazioni, Diritti, Guerre, Informazione, Migranti

In occasione delle giornate delle “Assises Méditerranéens du Journalisme” di Marsiglia, spazio di confronto sul tema “quale giornalismo in Africa e nel Mediterraneo domani?”, è stato siglato un importante strumento di lavoro per chi svolge la professione di giornalista e di comunicatore/trice: la Carta di Marsiglia.

La Carta, frutto della collaborazione tra il mondo della della ricerca universitaria specializzata sul tema delle migrazioni e quello dei media, in particolare dell’informazione, intende essere uno strumento utile per chi svolge la professione giornalistica e più in generale di comunicatore/trice.

La Carta, che trae ispirazione esplicitamente dalla Carta Mondiale Etica della Federazione Internazionale dei Giornalisti,  dalla Carta di Roma e dalla Carta di Idomeni, consta di 11 principi che mirano a “garantire la diffusione di un’informazione corretta per evitare di facilitare la propagazione di discriminazioni fondate sull’origine geografica, razziale, sociale o etnica, di genere, di orientamento sessuale, lingua, disabilità, religione e opinioni politiche”.

Da rilevare la trasversalità dei principi, pensati per coloro che non necessariamente sono specialiste/i di migrazioni ma che, a fronte della crescente interscambialità all’interno delle redazioni, risponde alla necessità di prevedere una “cassetta degli attrezzi” facilmente applicabile.

Alcuni dei principi, già fatti propri in Italia dal nuovo Codice deontologico per giornaliste e giornalisti (che entrerà in vigore il 1° giugno) invitano a essere attenti ai termini che si utilizzano, ad applicare le regole della professione per quanto concerne il diritto di immagine, a rispettare la verità sostanziale dei fatti, a rettificare le informazioni false, a prevedere il diritto di replica a tutte/i coloro che ne fanno richiesta.

Di grande attualità, la sistematizzazione di alcuni principi che colgono nel segno nel richiamare l’attenzione a “vigilare per evitare la stigmatizzazione di alcune popolazioni e inserire la nazionalità solo quando indispensabile”, a non rendere “invisibili” le persone migranti e rifugiate, ad assicurare la coerenza tra le immagini utilizzate per descrivere eventi, luoghi e persone migranti e rifugiate, anche rispetto all’uso di archivi e banche dati (e subito ci vangono alla mente le immagini degli arrivi via mare che si ripetono nel tempo), infine a rafforzare la formazione, anche e soprattutto orizzontale, potenziando scambi, incontri e produzioni dall’una e dall’altra parte del Mediterraneo.

Alla Carta di Marsiglia hanno aderito, tra gli altri, la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ), Infomigrants, Mediapart, il Cesti, la scuola di Giornalismo dell’Università di Dakar,  l’Ansa (L’elenco completo dei firmatari qui).

Rispetto, accuratezza e correttezza dell’informazione: principi su cui si fonda la credibilità della professione giornalistica, condividerli significare rafforzare la comunità di chi pratica e protegge la libertà di informazione.

Leggi la Carta di Marsiglia (in francese)

Leggi la Carta di Marsiglia (in inglese)

Per chi vuole aderire alla carta, individualmente e/o come organizzazione, online il QR chartejournalismemigrations.fr o via mail chartejournalismemigrations@proton.me

* Portavoce dell’associazione Carta di Roma

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