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Il genocida Bolsonaro lunedì 1/11, festa dei Santi, riceverà la cittadinanza onoraria ad Anguillara Terme (PD)

Antonio Vermigli * il . Cultura, Giustizia, Politica, Società, Veneto

Ieri pomeriggio sono arrivato ad Anguillara Veneta (PD) dove alle 18 era previsto il consiglio comunale straordinario per votare la Cittadinanza onoraria al presidente del Brasile, approfittando della sua venuta a Roma per il fine settimana per partecipare al G20 organizzato dal governo italiano.

Un comune di 4.000 abitanti, silenzioso e deserto nonostante il sole. Sono entrato nei tre bar ubicati nel centro a qualche centinaia di metri l’uno dall’altro. Il primo gestore a cui mi sono rivolto era gestito da una coppia cinese, ho cercato di capire se fossero a conoscenza del fatto, l’unica risposta ripetutami più volte è stata: caffè, caffè, caffè…

Fuori seduti c’erano dei clienti dall’accento veneto, quindi ho domandato, soltanto uno mi ha risposto che era una vergogna affermando che aveva saputo che era un uomo cattivo, nel secondo, in piazza, alla mia domanda ha detto: io sono per l’Inter, gli ho risposto subito anch’io e gli ho recitato la formazione che aveva vinto 2 Coppe dei Campioni e due Intercontinentali: Sarti, Burnich, Facchetti, Bedin, Guarnieri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez e Corso. Ma neanche questa mia esibizione ha funzionato anche se ha avuto piacere nell’ascoltarla.

È arrivato un avvocato che rivoltasi al barista, mentre stavo leggendo il giornale locale che riportava l’articolo sulla cittadinanza onoraria, gli ha chiesto anche lui cosa pensasse della cittadinanza a Bolsonaro. Non ha risposto, si è allora rivolto a me dicendomi che potevo chiedere a lui. L’ho fatto ma era purtroppo d’accordo e comprensivo, avvalendosi dell’amicizia di Fabiano Ramin, ha detto che conosceva Ezechiele e che era stato a Cacoal dove fu barbaramente assassinato. Proprio in quel momento mi ha chiamato Fabiano dicendo che sarebbe arrivato anche lui, gli ho detto che c’era un suo conoscente, mi sono permesso di passargli il telefono ed hanno scambiato due parole.

Mi sono poi diretto verso la parrocchia, la madre mi ha detto che sarebbe rientrato di lì a poco, sono tornato ancora, dopo un’oretta, non era rientrato, la madre gli ha telefonato, la risposta è stata che sarebbe rientrato alle 18, la madre gentilmente su mia richiesta mi ha dato il suo cellulare. Mi sono spostato al bar vicino alla parrocchia, stessa domanda, la barista mi ha detto che lei non si intende di queste cose, il figlio, anch’egli presente, ha contestato il riconoscimento della cittadinanza.

Siamo entrati in consiglio comunale alle 17.45, solo 13 persone oltre ai consiglieri, sindaco e segretario comunale. La sindaca, Margherita Buoso, era particolarmente nervosa e irascibile, rifiutandosi di rispondere alle domande dell’opposizione la quale ha potuto solo fare un intervento, nessuno degli otto consiglieri, 3 donne e 5 uomini non hanno fiatato. Sono passati alla dichiarazione di voto, un consigliere della destra estrema è uscito dicendosi scandalizzato della proposta della giunta, il capogruppo degli altri tre componenti l’opposizione hanno votato contro, la seduta si è immediatamente chiusa.

Mi sono avvicinato alla sindaco per farle alcune domande, ha accettato. Le ho chiesto, chi glielo ha fatto fare di presentare questa proposta, ha risposto, cosa potevo fare? Ho insistito, dicendole che aveva detto una cosa grave, le ho allora chiesto se non è stata una idea sua chi è stato a proporgliela? Non ha risposto, ho insistito dicendole che il 1 novembre festa dei Santi sarà un giorno triste per Anguillara perchè sicuramente verranno a manifestare contro Bolsonaro da tutta Italia, a questo punto è andata.

Urge dire che l’amministrazione ha stanziato 9.000€ per la venuta del presidente? Alcuni hanno detto per un grande pranzo con le famiglie Bolsonaro che ancora risiedono nel Comune, circa 70 persone. Con loro era prevista anche una preghiera in Chiesa con il presidente.

Stamani ho parlato con il parroco don Giampiero. È a lui che dall’ambasciata brasiliana hanno chiesto se il presidente poteva andare in parrocchia a vedere il registro del battesimo dei suoi avi e vedere la fonte battesimale, ho poi saputo che sia stato lui a contattare l’amministrazione della venuta del presidente. La quale ha cavalcato subito la possibilità della cittadinanza onoraria. I capogruppo dell’opposizione convocati urgentemente sabato mattina, alla comunicazione si sono opposti, la risposta della sindaca è stata: sono obbligata a farlo.

Mi ha detto che non poteva parlare perchè attendeva un rappresentante della Diocesi di Padova, gli ho chiesto se conosceva la storia del presidente Bolsonaro lui che fino a tre anni fa era missionario in Ecuador dove è stato 10 anni. La chiesa accoglie tutti è stata la risposta, anche il Papa nella Fratelli tutti, l’ha scritto. Mia nuova domanda, quanti emigrati ha accolto nella sua parrocchia. Silenzio!

Da un contatto avuto due ore fa con il vicario della diocesi, ho compreso che la cosa è sfuggita di mano alla diocesi e che il parroco non può fare dichiarazioni ma solo la diocesi è preposta a ciò essendo questa iniziativa entrata nei canali dell’informazione nazionale, ha continuato dicendo che sicuramente non ci sarà ne incontro di preghiera ne un pranzo organizzato per i Bolsonaro di Anguillara e il suo seguito in parrocchia; ha concluso dicendo che la diocesi farà un comunicato stampa sulla presenza di Bolsonaro ad Anguillara e in merito della cittadinanza onoraria. Gli ho ricordato che certamente dal Vaticano sono giunte forti pressioni in Diocesi, e che papa Francesco non lo riceverà in Vaticano.

La proposta che la segreteria nazionale della Rete Radiè Resch fa ai suoi aderenti e sostenitori è quella di organizzare, lunedì 1 novembre, festa dei Santi una andata pacifica di massa ad Anguillara Veneta, l’invito è quello di allargare il più possibile, attraverso i mezzi di comunicazione e il passa parola un grande TAM TAM a questo evento di presenza!

* Rete Radiè Resch

“Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro.  Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”

don Lorenzo Milani, “L’obbedienza non è più una virtù” 

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