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Giancarlo Siani, cronista del lavoro contro i clan

Paolo Siani il . Campania, Informazione, Mafie, Memoria, Società

Giovedì 23 settembre alle 18.00 presso l’Aula dei gruppi della Camera dei Deputati il parlamentare del Pd Paolo Siani, fratello di Giancarlo, il giornalista ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985, presenta il libro “Giancarlo Siani. Il lavoro. Cronache del Novecento”, Iod Edizioni.

Giovedì 23 è il 36esimo anniversario del delitto. Pubblichiamo di seguito la prefazione al volume.

Ogni tanto vado a sfogliare i volumi che raccolgono tutti gli articoli di Giancarlo, che avevo letto esattamente nei giorni in cui venivano pubblicati sulle pagine de «Il Mattino» o sulla rivista «Il Lavoro nel Sud», la testata sindacale della Cisl napoletana, pubblicata dal 1979 al 1991, e diretta da Francesco Pinto. Giancarlo inizia a collaborare con la rivista nel maggio del 1980, ed entra stabilmente nel comitato di redazione a partire dal novembre-dicembre dello stesso anno, al fianco di Bruno Bisogni, Guelfo Fiore e Giuseppe Petrocelli. Aveva ventuno anni.

Rileggerli tanti anni dopo mi fa comprendere quanto Giancarlo si impegnasse nel suo lavoro, da precario, e quanto credesse in questo stesso lavoro. Il giornalista aveva e ha tutt’oggi un ruolo molto importante per la nostra democrazia: deve contestualizzare le notizie e spiegarle al lettore in modo da fargli comprendere quello che accade nei territori. E Giancarlo, benché giovanissimo, svolgeva questo compito molto bene e con grande precisione.

Nel rileggere tutti gli articoli di Giancarlo, con i miei amici e il Consiglio direttivo della Fondazione a lui intitolata, abbiamo constatato, con sorpresa, che la maggior parte degli scritti di mio fratello è dedicata al lavoro, e non alla camorra. Siamo negli anni Ottanta, gli anni del dopo terremoto. Giancarlo scrive reportage da fabbriche in crisi, pubblica resoconti di manifestazioni di protesta degli operai, intervista sindacalisti, operai, studenti, perché in quegli anni di lotta spesso operai e studenti scendevano insieme in piazza a protestare.

Insomma, Giancarlo seguiva con molta attenzione le crisi del mondo del lavoro. Spesso nei suoi articoli si legge che, se manca il lavoro, se manca una prospettiva, è la malavita (la quale in quegli anni cresceva e prosperava) a dare opportunità alla popolazione. Maledette opportunità, maledette, ma comunque opportunità. Rileggendo con attenzione i suoi articoli, si evince molto chiaramente che i sindacati si battevano in quegli anni non solo contro i padroni ma anche contro la camorra, che tentava in ogni modo di tenere gli stessi sindacati alla larga dai loro affari, facendo ricorso anche alla violenza. Gambizzando un sindacalista, per esempio.

Giancarlo descrive in molti articoli le crisi delle fabbriche di Torre Annunziata che danno lavoro a circa 5600 operai e si sofferma molto sulla crisi delle più importanti del territorio: la Dalmine, la Deriver, l’Armco Finsider. Torre Annunziata diventa, in quegli anni, l’epicentro della crisi industriale e della disoccupazione di massa, ma anche del tentativo generoso del sindacato di farvi fronte, su cui Giancarlo si sofferma molto.
I disoccupati sono più di 8.000, scrive mio fratello nel marzo 1983 nell’annunciare uno sciopero generale degli operai insieme a studenti e commercianti, con i sindacati che chiedono l’apertura di una “vertenza Torre Annunziata”.

Come non pensare oggi agli operai della Whirlpool in lotta da mesi per il lavoro? Gli articoli evidenziano che Giancarlo, pur così giovane, dal suo osservatorio di Torre Annunziata riesce a dare, con capacità prospettica, una “visione d’insieme” dei diversi processi sociali ed economici che erano in atto. Per questo motivo abbiamo chiesto al professor Isaia Sales di fare una selezione degli articoli di mio fratello dedicati al mondo del lavoro.

La situazione attuale del nostro Paese, segnata dal Covid, ha molti punti di contatto con quella degli anni Ottanta del post terremoto. Ci è sembrato pertanto utile proporre questo nuovo lavoro, un documento storico che potrà essere utilizzato nelle scuole e nelle università, e potrà essere letto dai tanti operai che, oggi come ieri, lottano per difendere il loro posto di lavoro, e dai nostri giovani che, in ogni parte del Paese, cercano lavoro per dare dignità e speranza ad un futuro incerto. E, contemporaneamente, tenere vivo il ricordo di quel ragazzo impegnato, con penna e taccuino, fuori alle fabbriche e alle manifestazioni, a dare voce alle lotte operaie e ad analizzare, in modo acuto, un fenomeno complesso e decisivo per lo sviluppo della regione. Siamo molto grati ai segretari nazionali e regionali delle forze sindacali, le cui prefazioni conferiscono al libro uno sguardo al presente e al futuro, di aver accettato il nostro invito. E la presentazione del libro alla Camera dei deputati, alla presenza del presidente Roberto Fico, conferisce all’opera la solennità che merita, per ridare a Giancarlo quello che la camorra gli ha ingiustamente sottratto.

Fonte: La Repubblica/Napoli 22/09/2021

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