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Semplificazione e contrasto alle mafie: occasione sprecata?

Davide Mattiello * il . Istituzioni, L'analisi, Mafie

L’economia italiana è stata terremotata dal Covid-19 e l’imperativo per tutti gli attori è “Fate presto!”. Ricorda il drammatico titolo a tutta pagina de Il Mattino di Napoli del Novembre del 1980, all’indomani del terremoto in Irpinia.

Il collegamento è tutt’altro che pretestuoso: fare presto significa mollare gli zavorramenti, cioè tagliare controlli e precauzioni, cioè esporre gli amministratori locali e gli imprenditori onesti alla pressione della criminalità organizzata, mafiosa e non. L’assassinio del Sindaco di Pagani Marcello Torre è lì, ineludibile, come un colosso per chi non voglia chiudere gli occhi.

Libera, attraverso l’analisi del professor Vannucci e anche Avviso Pubblico, tramite il presidente Roberto Montà hanno già espresso tutta la loro preoccupazione per le norme che riguardano i contratti pubblici e non aggiungo altro.

Voglio fare un’altra considerazione e voglio rivolgerla in particolare alla Ministra Pisano.

Una parte importante della bozza di decreto “semplificazione” riguarda la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e pare che in particolare su questa parte ci sia un accordo quasi unanime. Evviva!

Domando: quale ragionamento è stato fatto per potenziare gli strumenti digitali degli apparati di prevenzione e contrasto?

Cioè: è del tutto condivisibile che in un momento come questo si faccia ogni sforzo per consentire a chi imprende e lavora di farlo con la massima velocità e con il massimo sostegno da parte dello Stato (anche economico!), ma almeno, in conseguenza, bisognerebbe preoccuparsi di potenziare altrettanto la velocità e l’efficienza di chi deve prevenire e contrastare la fame dei delinquenti. Penso alla UIF presso Banca d’Italia, alla DIA, alla DNA, al DAP, alla ANBSC, all’AISI, agli organisni dedicati delle Forze di Polizia.. Sono stati ascoltati?

In quegli apparati lavorano uomini e donne straordinari, per competenza e lealtà istituzionale, loro sanno cosa serve per migliorare l’efficacia del loro impegno. Dopo il terremoto in Irpinia il sistema di Protezione Civile italiano venne definitivamente messo a punto, perchè “Fare presto” potesse andare di pari passo con “Fare bene”, siamo in tempo anche per quell’altro sistema di “protezione civile” che è dato dall’insieme degli apparati di prevenzione e contrasto della criminalità.

Al contrario se dovessero passare soltanto le norme di “semplificazione” del contratto pubblico e non queste, sarebbe un secco 2-0 per le organizzazioni criminali e ci dovremmo preparare a piangere un nuovo Marcello Torre.

Sì, perchè di Sindaci onesti è piena l’Italia e questi rischiano di trovarsi sovra-esposti, ma, lo scrivo fin d’ora, guai a chiamarli “eroi”. La categoria dell’eroe è usata nel discorso pubblico italiano soprattutto per distrarre l’opinione pubblica dalle responsabilità gravi di chi NON ha fatto quello che avrebbe potuto fare.

* Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia

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