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L’azione di contrasto alle droghe nella Città metropolitana di Bologna

Piero Innocenti il . Droga, Emilia-Romagna, SIcurezza

Un paio di giorni fa durante il question time in Parlamento la ministra dell’interno Lamorgese ha risposto ad una interrogazione presentata dal senatore Pier Ferdinando Casini sulla situazione a Bologna relativa alla diffusione degli stupefacenti tra i giovani ed in particolare sull’azione di contrasto svolta dalle forze di polizia territoriali, tutti allarmati dopo i fatti emersi di “festini” a base di sesso e droghe che si svolgevano a Villa Inferno e in alcune case bolognesi.

La Ministra, sottolineando l’attenzione che il Viminale continua a porre sulle politiche di prevenzione, sulle campagne comunicative e formative, ha anche ricordato le “attività di contrasto che, soprattutto a Bologna, hanno dato buoni frutti sia nel 2019 che nel 2020, con il sequestro di tante sostanze stupefacenti e un incremento significativo dell’attività giudiziaria rispetto al 2018”.

Vediamo allora, facendo ricorso ai dati statistici elaborati dalla DCSA, quali sono stati questi “buoni frutti” in questi ultimisimi anni. Ad iniziare dal 2017, anno in cui a Bologna le forze di polizia sequestrarono 1.372,13kg di stupefacenti, frutto di 517 operazioni antidroga, denunciando all’a.g. 688 persone di cui 543 stranieri (la componente straniera in tutte le province della Regione è risultata sempre superiore a quella italiana con l’eccezione di Forlì).

Fu anche l’anno in cui si registrarono consistenti sequestri, in prevalenza di marijuana e hashish, anche a Ferrara con 2.243,73kg e a Ravenna con 2.614,37kg, carichi sbarcati da gommoni provenienti dall’Albania e a Parma con 8.236,19 kg, un carico in transito a bordo di un autocarro sull’A1.

L’anno dopo, nel 2018, con 518 operazioni il “bottino” è stato di 416,34kg ed anche in questo periodo su 591 persone denunciate per traffico di stupefacenti 414 sono risultate stranieri, ancora con la eccezione di Forlì e di Piacenza dove il numero degli stranieri, 87, è stato pari a quello degli italiani.

Quest’anno, poi, anche se i dati al primo agosto scorso sono in fase di consolidamento (come ricorda sempre la DCSA), le forze dell’ordine hanno intercettato 226,67kg con valori bassissimi di appena 91grammi e 2,5kg nei mesi cruciali del lockdown (marzo e aprile), effettuando 215 operazioni di contrasto e denunciando 280 persone metà delle quali straniere. Insomma, niente di eccezionale come bilancio (provvisorio) con una previsione di fine anno che, salvo sempre possibili consistenti sequestri di droghe, non si discosterà dai valori degli ultimi due anni.

Quanto al particolare evidenziato dal senatore Casini che “il consumo di droga sia un fenomeno in corsa” (cfr. Il Resto del Carlino Bologna, pag.9), fa piacere che si sia accorto della gravità del fenomeno per fronteggiare il quale occorre anche rivedere la legislazione degli stupefacenti.

Bologna, un crocevia dei traffici di droga

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