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Sentiti Libera, i podcast per raccontare le mafie

Sofia Nardacchione il . Associazioni, Emilia-Romagna, Mafie

Downloader (8)Raccontare le mafie liquide, silenti, violente, attraverso le voci di chi da anni si occupa di criminalità organizzata e di chi è vittima di un sistema mafioso sempre più pervasivo.

È questo lo scopo di “Sentiti Libera”, il nuovo programma di podcasting di Libera Bologna e Q Code Mag.

Il programma – lanciato il 21 marzo scorso, in occasione della 25^ Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie – è composto di podcast di vari formati, monotematici o a puntate, pensati per creare una nuova possibilità di racconto e una nuova possibilità di ascolto. Un lavoro collettivo, portato avanti da giornaliste e giornalisti, studentesse e studenti di Libera Bologna per raccontare un fenomeno, quello mafioso, che sembra essere sempre meno percepito e sempre più difficile da raccontare, in particolare a Bologna e nel Nord Italia.

Mentre intorno le notizie vanno sempre più veloci, mentre la capacità di attenzione si abbassa, nasce, quindi, un nuovo spazio di approfondimento, per stare al passo con un cambiamento dell’informazione, senza però perdere la completezza, necessaria per raccontare un tema complesso come quello del radicamento mafioso. Al di là dei grandi fatti di mafia che ricordiamo, della memoria c’è una narrazione quotidiana di piccole e grandi mafie, infiltrazioni, sistemi, che spesso non hanno la giusta eco, che spesso vengono dimenticate o passano inosservate. Ecco perché i podcast di Sentiti Libera hanno nella sigla un sottotitolo che parla di mafie liquide, mutanti, silenti.

Tutte le puntate di “Sentiti Libera” sono pubblicate sul sito di Q Code Mag e sulle principali piattaforme di streaming online (Spotify, ITunes, Soundcloud).

I primi temi approfonditi nei podcast, già ascoltabili sulle piattaforme online: mafie e corruzione in tempi di emergenza sanitaria, memoria, caporalato, sfruttamento.

Appuntamento fisso è, la domenica, la rassegna stampa con le notizie della settimana su mafie e criminalità organizzata. Ci sono poi una serie di podcast a puntate: tra questi, il podcast sulla Strage di Pizzolungo, di cui si è celebrato pochi giorni fa il 35° anniversario e di cui si attende, a breve, la sentenza del quarto processo per individuare i mandanti dell’attentato in cui morirono Barbara Rizzo e i due figli di sei anni, Giuseppe e Salvatore Asta.

Un progetto, quindi, che parte da Bologna, una città che si sente ancora lontana dal fenomeno mafioso e dove da poche settimane è iniziato il secondo grado di Aemilia, il più grande processo contro la ‘ndrangheta della storia italiana, per raccontare storie di mafie e criminalità in tutto il Paese. E con una consapevolezza: le storie raccontate riguardano tutte e tutti.

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