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Criminalità nigeriana e narcotraffico

Piero Innocenti il . Criminalità, Droga

imageSe dall’Asia e dal quadrante medio orientale i segnali di turbolenze e di instabilità che giungono in Europa continuano ad essere di forte preoccupazione (cfr. la relazione annuale del DIS, febbraio 2019), la situazione nel nostro Paese relativa alla criminalità straniera si sta sempre più aggravando.

Soprattutto per le presenze criminali provenienti da alcuni paesi africani dove il problema più grave e diffuso, per quel che riguarda il contrasto ai traffici di stupefacenti e alle varie forme organizzate di criminalità, è sempre la carenza di una reale collaborazione a livello internazionale, sia per la mancanza di mezzi (sul piano finanziario e delle competenze), sia per la capacità delle organizzazioni criminali di condizionare le istituzioni.

Certo l’emigrazione africana verso i Paesi dell’UE costituisce tendenzialmente una rete ideale per la distribuzione delle droghe ma non mancano i legami con la malavita estera. Si sono andate affermando sempre più organizzazioni criminali le cui componenti sono, per così dire, intercontinentali.

Il primato, tuttavia, nel Continente nero spetta ai gruppi criminali nigeriani che riescono a controllare gran parte dei traffici illeciti, dal traffico delle donne destinate alla prostituzione al commercio degli stupefacenti (il 40% dell’eroina destinata al mercato americano è controllata dai nigeriani).

In Italia la componente nigeriana sul totale degli stranieri denunciati all’a.g. nel 2017 per traffico/spaccio di stupefacenti (fonte DCSA) è stata di 1.689 persone su 13.966, in buona compagnia con i marocchini (3.011), tunisini (1.341), gambiani (1.259), senegalesi (793). I nigeriani, peraltro, nel 2017 hanno avuto un incremento di circa il 77% di denunce in confronto all’anno prima e nel 2018 (i dati sono in fase di elaborazione della DCSA) si parla di un ulteriore aumento a conferma della acquisita professionalità criminale non solo come “ovulatori” (ingoiatori di droghe) ma come fornitori, organizzatori e mediatori del narcotraffico anche in Belgio, Olanda, Austria, Germania, Svizzera, Inghilterra, Brasile, India, Pakistan, Romania, Turchia, Usa.

In Ghana, poi, i gruppi criminali nigeriani hanno costituito “solide basi operative da cui organizzare e coordinare i traffici di sostanze stupefacenti” (relazione DCSA, 2017). I 320 nigeriani denunciati per spaccio nei primi due mesi del 2019 (una media di oltre cinque al giorno) confermano la tendenza al forte coinvolgimento di questa etnia nella gestione del narcotraffico.

Ed anche in questo scorcio di marzo sono frequenti, quasi giornalieri, i fatti di cronaca con protagonisti i nigeriani. E’ accaduto a Roma, il 12 marzo, con una nigeriana arrestata alla stazione Tiburtina da agenti della polizia che hanno rinvenuto nel suo trolley oltre 10kg di marijuana. Due giorni prima, sempre a Roma, altri due nigeriani erano stati fermati dai carabinieri nella zona dei Parioli con più di 30kg di “erba” nascosta nel portabagagli  dell’auto su cui si trovavano. Ed ancora, a Macerata, con un giovane nigeriano arrestato dai poliziotti dopo aver venduto tre dosi di eroina ad un italiano, a Monza con uno spacciatore membro di uno dei gruppi di nigeriani (Eye) che si spartiscono la piazza dello spaccio, ad Ancona dove sono finiti in manette, ma solo per poche ore (come capita spesso), tre nigeriani irregolari sul territorio in possesso di diverse dosi di marijuana, eroina e cocaina.

Senza contare i troppi episodi di sfruttamento della prostituzione di cui sono vittime molte giovani nigeriane da parte di connazionali come è successo negli ultimi giorni a Catania dove la squadra mobile ha arrestato cinque nigeriani, tra cui tre donne, con l’accusa di tratta di persone e sfruttamento della prostituzione (anche di minorenni) e a Palermo dove il 13 marzo scorso ancora due nigeriane sono state condannate per i delitti di tratta, sfruttamento e procurato aborto con violenza e minacce nei confronti di una giovane connazionale.

Sono soltanto alcuni dei fatti criminali che solo in questo scorcio di anno hanno già registrato un centinaio di denunce all’a.g. da parte delle forze di polizia in tutto il territorio nazionale (le regioni più interessate da questo disgustoso fenomeno sono ancora il Piemonte, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Campania e la Sicilia).

Narcotraffico: nigeriani i più esperti “ovulatori” di droghe

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