Ragnatela
È il nome dell’inchiesta che arriva oggi in aula di tribunale a Bologna e prende le mosse dal fallimento della casa di riposo Sassocardo di Porretta Terme.
Nel corso del 2016 questa venne infatti depredata da due persone ritenute vicine alla ‘ndrangheta, di cui uno, segnala Libera, sarebbe legato al clan Barillari-Foschini di Crotone. Segnala Libera perché l’inchiesta nasce dal bel documentario “Ipossia montana”, vero e proprio esempio di giornalismo investigativo, di Sofia Nardacchione e Andrea Giagnorio della rete di Libera Bologna.
Si tratta delle orme opache e minacciose della penetrazione delle mafie in ogni area del Belpaese e ben oltre. Presenze che solo in pochi, attenti e attrezzati, riescono a intercettare e a denunciare.
La speranza è che questo processo possa costituire un modello di cooperazione tra antimafia giudiziaria, investigativa e sociale che sempre di più deve diffondersi per dare respiro alla legalità democratica di cui abbiamo bisogno come il pane. Soprattutto quando sembra che questa esigenza sia come scomparsa dai radar della politica.
Intanto un plauso a Funzione pubblica della Cgil e Bologna Città metropolitana che si sono costituite parti civili nel processo.
Ipossia Montana: al via il processo di mafia in Emilia Romagna. Al centro i fatti raccontati nell’inchiesta di @s_nardacchione andrea giagnorio @FascianiC finalista #premiomorrione
tutor @GiulioValesini Cataldo Ciccolella
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