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Reggio Calabria: blitz antimafia, colpite le cosche Pesce, Bellocco e Cacciola

Redazione il . Calabria, Giustizia, Mafie

Sono 51 gli arresti eseguiti questa mattina nell’operazione contro la ’Ndrangheta della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza di Reggio Calabria coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Altri due sono ancora ricercati.

Gli indagati, devono rispondere a vario titolo di associazione mafiosa, detenzione, porto illegale e ricettazione di armi, estorsioni, favoreggiamento personale, aggravati dalla circostanza del metodo e dell’agevolazione mafiosa, traffico e cessione di sostanze stupefacenti (prevalentemente marijuana e hashish).

Nello specifico la Squadra mobile e il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato ha indagato 49 persone, mentre il Ros e il Gico ne hanno indagate quattro i e sequestrato una cooperativa agricola, con annessi capannoni industriali e terreni e un’impresa individuale, il tutto per un valore stimato in oltre 8 milioni e mezzo di euro.

L’operazione scaturisce dalla convergenza investigativa di due attività di indagine – quella condotta dalla Squadra mobile denominata “Handover” e quella svolta dal Ros e dal Gico di Reggio Calabria denominata “Pecunia Olet” – nei confronti della cosca Pesce, articolazione della ’Ndrangheta ramificata sul territorio di Rosarno e in altri comuni della Piana di Gioia Tauro, con interessi estesi in ambito nazionale e all’estero.

L’inchiesta svolta dalla Polizia rappresenta la prosecuzione dell’operazione che ha permesso di catturare nel 2018 il latitante Antonio Pesce. Da quelle indagini i poliziotti hanno potuto ricostruire l’articolata rete dei fiancheggiatori che hanno favorito la sua latitanza, tanto da consentirgli di dirigere gli affari della cosca, senza mai abbandonare il territorio.

Affari che riguardavano il traffico di sostanze stupefacenti, le estorsioni in danno di operatori economici, il controllo delle attività appaltate dall’Autorità portuale di Goia Tauro e l’imposizione della guardiania, tutte attività che consentivano all’organizzazione criminale di far fronte alla costante esigenza di liquidità, necessaria per sopperire, in primis, alle spese per il sostentamento dei latitanti, dei detenuti e delle loro famiglie. Il tutto in accordo con altre potenti articolazioni della ’Ndrangheta quali i Bellocco di Rosarno e i Piromalli di Gioia Tauro.

Gli investigatori hanno inoltre documentato l’esistenza di un sistema criminale di imposizione a tappeto da parte della cosca Pesce e delle altre fazioni operanti sul territorio di estorsioni, anche per diverse migliaia di euro in danno di privati cittadini, imprenditori, commercianti ed operatori economici in genere.

L’indagine seguita dal Ros Carabinieri e dal Gico della Guardia di finanza di Reggio Calabria ha riguardato invece l’infiltrazione della cosca Pesce nel tessuto economico di Rosarno relativo alla grande distribuzione organizzata, con particolare riferimento alla gestione dei trasporti su gomma per il rifornimento di generi alimentari.

Nell’attività investigativa è emersa, come figura di raccordo di tutte le attività illecite della cosca Pesce, un commercialista di Rosarno, regista della gestione, dell’occultamento e della schermatura del patrimonio illecitamente accumulato dall’organizzazione criminale.

Inoltre il commercialista, da tempo profondamente inserito nel contesto ’ndranghetista rosarnese, nel quale si muoveva con assoluta dimestichezza e spregiudicatezza, era visto come referente delle cosche; a lui si rivolgeva chiunque avesse intenzione di intraprendere iniziative imprenditoriali e commerciali sul territorio.

Fonte: Polizia di Stato

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‘Ndrangheta, 53 arresti a Reggio Calabria. Lamorgese: azione corale delle Forze di polizia in territori difficili

Sequestrato patrimonio riconducibile a sodalizi criminali per un valore di 8,5 milioni di euro

«Prosegue con determinazione l’attività di magistratura e Forze di polizia contro la criminalità organizzata e le sue attività illecite», ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a seguito dell’operazione di questa mattina in Calabria contro la `ndrangheta.

Impiegato sul campo personale della Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Sono state eseguite 53 ordinanze di misure cautelari, di cui 44 in carcere e 9 agli arresti domiciliari. Tutti i soggetti sono indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, detenzione, porto illegale e ricettazione di armi, estorsioni, favoreggiamento personale, aggravati dalla circostanza del metodo e dell’agevolazione mafiosa, nonché per traffico e cessione di sostanze stupefacenti.

«Ringrazio tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine impegnati oggi. Si tratta di azioni investigative lunghe e complesse – ha aggiunto la titolare del Viminale – portate avanti con professionalità e dedizione e che dimostrano ancora una volta la capacità di lavorare insieme delle nostre Forze di polizia. Un’azione corale in territori difficili che consente di contrastare efficacemente i sodalizi criminali ed aggredire i loro interessi economici e patrimoniali».

Posta sotto sequestro anche una cooperativa agricola, con annessi capannoni industriali e terreni e un’impresa individuale – avente ad oggetto l’esercizio di attività agricola, con relativi terreni – per un valore stimato di oltre 8,5 milioni di euro.

Nell’introdurre la conferenza stampa con i particolari della complessa operazione, il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani ha rivolto un sentito ringraziamento a tutto il personale delle Forze dell’ordine, «donne e uomini che quotidianamente operano in sinergia, consentendo di conseguire risultati importanti come quelli dell’operazione di oggi, l’ultima in ordine di tempo di una serie che ha consentito di raggiungere risultati significativi nel contrasto alla ‘ndrangheta».

Fonte: Ministero dell’Interno

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‘Ndrangheta, vasta operazione contro cosca Pesce: 53 arresti

Operazione di polizia, carabinieri e Gdf

È in corso dalle prime ore di questa mattina un’operazione contro la ‘ndrangheta della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

I poliziotti della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, il Ros dell’Arma dei Carabinieri (supportato dal Comando Provinciale CC di Reggio Calabria) il Gico della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente allo Scico, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, stanno eseguendo 53 ordinanze di applicazione di misure cautelari, di cui 44 in carcere e 9 agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettanti soggetti indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, detenzione, porto illegale e ricettazione di armi, estorsioni (consumate e tentate), favoreggiamento personale, aggravati dalla circostanza del metodo e dell’agevolazione mafiosa, nonché per traffico e cessione di sostanze stupefacenti (prevalentemente marijuana e hashish).

La Squadra Mobile e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato stanno eseguendo 49 misure cautelari, il Ros e il Gico 4 misure cautelari e il sequestro di una cooperativa agricola, con annessi capannoni industriali e terreni e un’impresa individuale – avente ad oggetto l’esercizio di attività agricola, con relativi terreni – per un valore di stimato di oltre 8,5 milioni di euro. Sono in corso di esecuzione anche numerose perquisizioni.

L’operazione di polizia scaturisce dalla convergenza investigativa di due attività di indagine – quella condotta dalla Squadra Mobile denominata Handover e quella svolta dal Ros e dal Gico di Reggio Calabria denominata Pecunia Olet – nei confronti della cosca Pesce, articolazione della ‘ndrangheta ramificata sul territorio di Rosarno e in altri comuni della Piana di Gioia Tauro, con interessi estesi in ambito nazionale e all’estero.

Fonte: Adnkronos

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