NEWS

‘Ndrangheta: il boss Francesco Pelle, detto “Ciccio Pakistan”, arrestato a Lisbona

Redazione il . Calabria, Giustizia, Mafie

Individuato da Carabineri in una clinica dove era in cura Covid

Il boss della ‘Ndrangheta Francesco Pelle, 43 anni è stato arrestato a Lisbona. Secondo quanto si apprende, Pelle è stato scovato dai Carabinieri in una clinica della capitale portoghese dove era in cura per il Covid.

Era irreperibile dal 2007. Francesco Pelle si trova ora piantonato nell’Hospital de Sao José di Lisbona, dove è ricoverato per le conseguenze del Covid.

Ad individuarlo, in seguito alle indagini dei carabinieri di Reggio Calabria, sono stati gli agenti dell’Unità nazionale contro il terrorismo (Unct) della polizia portoghese che hanno ricevuto le informazioni nell’ambito di ‘I Can’, il progetto della Direzione centrale della Polizia criminale in collaborazione con l’Interpol per la cattura dei latitanti e l’aggressione dei patrimoni illeciti della ‘Ndrangheta. Le squadre sono state attivate tramite i canali di Interpol una volta che le informazioni raccolte hanno dato la ragionevole certezza che il latitante si trovasse effettivamente ricoverato in ospedale.

Pelle, detto “Ciccio Pakistan”, era stato condannato all’ergastolo in via definitiva dalla Cassazione nel 2019 quale mandante della strage di Natale del 24 dicembre 2006 in cui fu uccisa Maria Strangio, moglie del capoclan avversario Giovanni Luca Nirta. Episodio, che nella faida di San Luca tra i Pelle-Vottari ed i Nirta-Strangio, fece da prologo alla strage di Ferragosto 2007 a Duisburg, in Germania con 6 morti. Pelle – costretto sulla sedia a rotelle dopo essere stato ferito in un agguato il 31 luglio del 2006 ad Africo – al momento di darsi alla fuga si trovava a Milano dove era sottoposto all’obbligo di dimora proprio in attesa della sentenza della Cassazione.

Giunta quella, Pelle fece perdere le proprie tracce ad inizio di luglio. Pelle aveva già trascorso un anno di latitanza e fu arrestato dai carabinieri nel settembre 2008 in una clinica di Pavia. L’agguato del Natale 2006 che originò, come reazione, la strage di Duisburg, aveva come obiettivo Gianluca Nirta, ma invece morì la moglie mentre quattro persone, tra le quali un bambino, rimasero ferite. Ad ideare la vendetta del Ferragosto successivo, secondo la ricostruzione dell’accusa, fu Giovanni Strangio, cugino di Maria, poi condannato all’ergastolo.

Fonte: Ansa

*****

Catturato in Portogallo Francesco Pelle, nella lista dei latitanti più pericolosi

I complimenti del ministro Lamorgese all’Arma dei Carabinieri: «Premiato l’impegno e la determinazione di magistratura e Forze di Polizia»

«Complimenti al Comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria che, a seguito di una lunga e complessa attività investigativa coordinata dalla competente Direzione distrettuale antimafia, ha assicurato alla giustizia Francesco Pelle, inserito nella lista dei latitanti più pericolosi» ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, con riferimento alla cattura a Lisbona del noto criminale da parte dell’unità nazionale antiterrorismo della policia judiciaria portoghese che ha provveduto all’esecuzione del provvedimento restrittivo.

Conosciuto come Ciccio Pakistan, si era reso latitante dal giugno 2019 poco prima di essere condannato in via definitiva alla pena dell’ergastolo per l’omicidio aggravato dalle finalità mafiose di Maria Strangio, nella cosiddetta “strage di natale del 2006”, che provocò la successiva “strage di Duisburg” del 2007.

La localizzazione a Lisbona del pericoloso criminale è stata possibile grazie all’intensa attività di polizia giudiziaria svolta dal personale del Comando provinciale Carabinieri di Reggio Calabria con il coordinamento dalla locale Procura della Repubblica, nell’ambito di una consolidata attività di cooperazione internazionale e con l’assistenza tecnica del progetto I-CAN (Interpol Coopeperation Against ‘ndrangheta), la rete internazionale interforze, promossa dall’Italia, a contrasto di una delle mafie più pericolose al mondo, la ‘Ndrangheta.

Un’azione corale che la titolare del Viminale ha tenuto a evidenziare, sottolineando «l’impegno e la determinazione di magistratura e Forze di polizia nella cattura dei più importanti esponenti della criminalità organizzata fuggiti all’estero, sviluppando sempre più intense e proficue forme di cooperazione internazionale di polizia».

«Operazioni, come quella di oggi in Portogallo – ha aggiunto il ministro – rafforzano l’immagine dello Stato, unitariamente impegnato nella lotta ai sodalizi mafiosi in un momento estremamente delicato per il Paese, in cui l’aggressione criminale tenta di approfittare delle gravi difficoltà economiche e sociali».

*****

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link