Rinascita-Scott, cancellare divieto di registrare video e audio
Negare la registrazione video e audio vuol dire negare un pilastro del racconto.
E vuol dire anche impedire di costruire la memoria di un fatto storico per l’Italia, e per l’Europa.
È quanto sta avvenendo al maxi processo alla ‘ndrangheta “Rinascita Scott”: oltre 300 imputati e più di 400 capi di imputazione.
Questo processo non riguarda solo l’Italia, ma tutta l’Europa, viste anche le infiltrazioni in altri Paesi.
Anche per questi motivi, il processo ha attirato l’attenzione di giornalisti europei.
Ma, nei fatti, la decisione di impedire la ripresa delle udienze limita fortemente il diritto di cronaca.
La Federazione europea dei giornalisti, la Federazione nazionale della stampa italiana e l’Usigrai chiedono che il divieto venga cancellato e si consenta ai giornalisti di fare il loro lavoro pienamente e senza limitazioni, nell’interesse dei cittadini europei a essere informati.
Maxi processo alla #ndrangheta #RinascitaScott, @EFJEUROPE, @FnsiSocial e @USIGRai: far cadere il divieto di riprese video e audio.https://t.co/zZ6LDQNn9P pic.twitter.com/rMzdn9Pf2V
— USIGRai (@USIGRai) March 3, 2021
*****
Processo Rinascita Scott, il procuratore Gratteri chiede 84 condanne fino a 20 anni e sei assoluzioni https://t.co/CJm51R1XQH
— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) February 25, 2021
*****
‘Rinascita Scott’, la Fnsi scrive al presidente del Tribunale: «Sia garantito il diritto di cronaca»
‘Ndrangheta: inizio con rinvio per il processo Rinascita Scott
Trackback dal tuo sito.