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Sicurezza pubblica, una cronaca quotidiana impietosa, con una Polizia di Stato “invecchiata”

Piero Innocenti il . L'analisi

poliziaIl quadro generale della sicurezza pubblica continua ad essere molto precario e fonte di legittima preoccupazione in molte città, paesi, frazioni. I bruttissimi episodi di cronaca di cui danno conto molti quotidiani locali sono la drammatica conferma di una “insicurezza reale”.

Preoccupano i tanti fatti criminali che si caratterizzano per la violenza con cui vengono commessi, per la loro ripetitività e per una sanzione penale che arriva quasi sempre tardi o non arriva per nulla. Tutto questo può contribuire alla “destabilizzazione” del nostro paese già, oltretutto, interessato da pericolosi rigurgiti nazisti e di stampo fascista che si sono manifestati in diverse città non solo nella attivazione di “ronde” per vigilare il territorio. Sena contare la nascita, in taluni casi anche con la “benedizione” (o, peggio, con il silenzio) delle autorità cittadine e di pubblica sicurezza, di gruppi, comitati di vicinato, sentinelle, con cui si pensa di “aiutare” le forze di polizia nella prevenzione.

Ho già più scritto sul punto e ripeto, a costo di essere “ossessivo”, che uno Stato serio deve poter garantire standard di sicurezza soddisfacenti in ogni angolo del paese e per far ciò deve prioritariamente procedere a consistenti arruolamenti di agenti di polizia e di carabinieri, razionalizzando nel frattempo l’impiego della attuali risorse umane (poco più di 98mila l’organico di oggi della Polizia di Stato contro le 117.200 unità del 1989), eliminando sprechi e duplicazioni (e ce ne sono, soprattutto nella Capitale). Le previsioni che si fanno al Dipartimento della Pubblica Sicurezza indicano che entro il 2030 andranno in pensione, per raggiunti limiti di età, circa 40mila appartenenti alla Polizia di Stato la cui età media oscilla, oggi, tra i 49 e i 52 anni. Davvero troppi per chi è chiamato a svolgere ogni giorno, in molti settori, attività faticose e impegnative che richiedono la “freschezza” dei più giovani.

Per evitare una situazione di grave crisi che si prospetta tra pochi anni sono necessarie procedure straordinarie e arruolamenti riservando adeguati stanziamenti. E di questo (quasi) nessuno parla con la necessaria forza. Così, al di là delle statistiche sulla delittuosità del 2016 (reati denunciati in lieve calo) pubblicate in queste ultime settimane da alcuni quotidiani nazionali e dalle analisi e valutazioni, alcune attente e appropriate, che di norma le accompagnano,  la gente non si sente granché  sicura nelle proprie abitazioni, in strada, nei luoghi di svago. A ragione perché nonostante l’asserito calo di reati denunciati restano sempre molto alti quelli più odiosi, dei furti, rapine in casa, in strada, degli scippi. Oltretutto le statistiche non registrano, per esempio, tutti quei delitti di furti (e sono molti) solo tentati e non consumati per vari motivi (per esempio allarme antintrusione azionato e  intervento delle forze di polizia o delle guardie giurate, rientro in casa del proprietario e ladro/i che fuggono dopo aver frugato in casa). Insomma la criminalità “reale” si discosta da quella rappresentata dai dati pure importanti che vengono elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale.

E lo sanno bene i cittadini che subiscono le violenze da parte dei malviventi come è accaduto,un paio di giorni fa, a Cassino (Frosinone) dove marito e moglie proprietari di un supermercato sono stati picchiati brutalmente da due ladri (poco dopo arrestati dalla polizia) che stavano svaligiando il negozio. Violenza che non risparmia neanche gli anziani, come è capitato a Macerata dove, in pieno centro, una signora di ottantacinque anni è stata scippata e strattonata a terra da un malvivente che è riuscito a fuggire.

Sono soltanto due episodi tra i tanti che sollecitano maggiore attenzione mentre si susseguono le incursioni e le razzie delle ultime ventiquattro ore, come a Pesaro (Corriere dell’Adriatico “Assediati dai ladri”), a Parma (Gazzetta di Parma “Allarme furti davanti all’asilo”), a Cremona (La Provincia, “Ladri scatenati, Maristella nel mirino”), a Bergamo (L’Eco di Bergamo, “Troppi furti, più controlli”), a Varese (Prealpina, “Nuova ondata di furti”), a Roma (Corriere della Sera (“Rapinato anche delle mutande alla pompa di benzina”), a Città di Castello dove “..per scoraggiare i furti nelle abitazioni..” scende in campo CasaPound con le sue “passeggiate notturne” mentre tacciono le autorità di pubblica sicurezza alle quali compete la tutela della sicurezza pubblica ed il coordinamento delle forze di polizia.

I commedianti sulla sicurezza pubblica

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