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Fatti e fattacci dell’antidroga

Piero Innocenti il . Droga

cani-antidroga-carabinieriLa vera emergenza nazionale sulla sicurezza e la salute pubblica è il consumo e lo spaccio di stupefacenti.  Continuare a sottovalutarlo o, peggio, a ignorarlo, significa dover continuare a pagare un caro prezzo in termini di sicurezza e di salute pubblica. Significa anche contribuire alla rovina di molti giovani che vengono attratti da quel mondo artificiale o addirittura spinti per ignobili interessi e altrettante ignobili distrazioni o imprudenze.

Lascia sgomenti, per esempio, il recente episodio accaduto alla periferia di Brescia con una bambina di due anni ed il fratellino di otto mesi trovati da soli in auto in un parcheggio mentre il padre giocava alle slot e la mamma si prostituiva in strada. E lo sgomento e la rabbia crescono con la notizia di tracce di cocaina trovate nel sangue dei due fratellini dopo gli esami fatti in ospedale dove erano stati accompagnati dai carabinieri. Ancor più tragica la vicenda del bambino di 20 mesi ricoverato ai primi di dicembre all’ospedale di Sesto San Giovanni in condizioni critiche per aver ingerito hashish, presumibilmente in casa, come è risultato dalle analisi del sangue.

E cosa dire dell’altra operazione condotta nel quartiere Librino di Catania dove i carabinieri hanno arrestato trentasei persone che spacciavano cocaina e marijuana impiegando anche un bambino di sei anni che, immaginando di partecipare ad un gioco, andava in giro a consegnare, giornalmente, le dosi ai pusher del quartiere? E sempre giovanissimi, minorenni, erano quelli individuati dalla polizia a Varese che, coordinati da un maggiorenne marocchino, spacciavano marijuana sui treni mescolati tra i pendolari. Una situazione in generale davvero angosciante che annota anche il servizio a domicilio, insieme alla pizza, di marijuana e hashish, come è capitato a Macerata dove i poliziotti hanno bloccato un giovane pony express campano.

Per non parlare della fitta rete di spacciatori, gran parte stranieri e in molti casi richiedenti asilo. Come è accaduto, sempre a Brescia, dove la polizia ha arrestato dodici persone metà delle quali “asilanti” ed uno ospite in una struttura di accoglienza della Caritas. Brescia che si rivela sempre più in balia degli spacciatori. E’ degli ultimissimi giorni l’ennesima operazione antidroga (denominata “Craving”) della Polizia di Stato che ha portato all’arresto di otto persone, tutti senegalesi e gambiani, che spacciavano eroina e cocaina per lo più a giovani italiani nella zona della stazione e della fermata della metropolitana. E, sempre per evidenziare il problema degli stranieri “arruolati” come manovalanza nello spaccio, va segnalata l’operazione antidroga del 6 dicembre, svolta a Genova dalla squadra mobile con 23 pusher arrestati, di cui ben 16 richiedenti asilo ed altri 2 con permesso di protezione, che agivano quotidianamente nei caruggi del capoluogo ligure vendendo anche a minorenni.

A Padova, prende piede il baratto della droga con altri prodotti commerciabili. È quanto appurato dalla polizia di Padova dopo gli arresti, ai primi di dicembre, di cinque tunisini tra cui una donna nella cui abitazione sono state trovate diverse dosi di cocaina, bilancini di pesatura, 3.900 euro in contanti e prodotti elettronici per la cura dei capelli, ceduti dai “clienti” per acquistare la droga. Vendita di droghe che sembra divenuta la principale delle attività in alcune palazzine di una via di Cagliari dove su una quarantina di appartamenti in ben tredici, stando alle statistiche rilevate dalle forze di polizia, sono state trovate persone dedite allo spaccio. In alcuni casi, peraltro, le perquisizioni hanno dato esito negativo ma solo perché gli occupanti, all’arrivo della polizia, si erano disfatti degli stupefacenti gettandoli nel water.

E a proposito di water e di “pertinenze” (sciacquoni), vanno segnalati ancora gli interventi degli agenti della Polizia di Stato di Cassino che ancora nei giorni scorsi hanno rinvenuto dosi di marijuana e di hashish nelle cassette antincendio o negli sciacquoni (oltre che negli zaini di alcuni studenti) in alcuni istituti scolastici. Tutto nel generale disinteresse della politica tutta già concentrata in vista delle prossime elezioni politiche della primavera 2018.

Consumo e spaccio di stupefacenti: c’è spazio per tutti nel BelPaese

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