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Lampedusa. “Morti che devono pesare sulla coscienza di tutti”

di Luigi Ciotti il . L'analisi

di Luigi Ciotti//—-“Proviamo un immenso dolore per queste morti innocenti. È una triste storia che continua e anche le parole sono stanche. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti. E dovono farci dire basta, basta ai trafficanti di morte, basta ai venditori di illusioni, basta a chi anche su queste morti fa propaganda, basta a chi cerca scorciatoie con leggi che negano diritti, alimentano illegalità e disperazione”.
“Chiediamo speranza e concretezza. Quella speranza che ha il volto degli esclusi il volto dei poveri, il volto di quelle persone vittime delle false promesse. Bisogna creare le condizioni affinché chi fugge dalla disperazione, dalla fame, da situazioni di miseria e povertà possa trovare accoglienza, ma anche libertà e dignità. Alla politica chiediamo un atto di coraggio: abbandonare la facile strada del consenso per imboccare quella difficile ma feconda della giustizia sociale. Una politica che sia capace di trasformare quelle paure in speranze. Nessuno, sull’immigrazione, ha la ricetta in tasca. Ma il forte elemento multietnico della nostra società – una realtà di fatto, piaccia o dispiaccia a qualcuno – ci impone di trovare il difficile punto di equilibrio tra accoglienza e legalità. E’ in gioco lo sviluppo sociale, economico e culturale di un Paese che è stato migrante, che ha proteso in passato le sue mani trovandone altre pronte ad afferrale. L’Italia chieda la convocazione del consiglio Europeo da tenersi in maniera sobria, essenziale sull’isola di Lampedusa, per un coinvolgimento vero, concreto dell’ Europa in un luogo di accoglienza, di solidarietà e di dialogo interculturale”.

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