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Terremoto. Resoconto dalle retrovie a 5 giorni dalla scossa

Di Angelo Venti* il . Abruzzo, Dai territori

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Venerdì 6 aprile, cinque giorni dalla scossa che ha distrutto l’Aquila e paesi limitrofi. Mentre nella Scuola guardia di finanza
di Scoppito si celebrano i funerali di stato, ancora non esiste un
rapporto completo su quanto succede fuori dal cratere del sisma. Le
disfunzioni che si registrano, a macchia di leopardo, intorno alla
Conca aquilana, confermano che l’assenza iniziale di un efficiente
coordinamento centrale, dopo i ritardi delle prime ore, continua ancora
oggi a mostrare le proprie lacune.

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Nonostante la terra a L’Aquila tremasse da alcuni mesi, nessuno si è
preoccupato di preparare un piano di intervento o, quantomeno, di
trovare nelle vicinanze una sede sicura per coordinare la “eventuale emergenza“.
Prima di dare il via ai soccorsi, infatti, del tempo prezioso è stato
perso perché da Roma si attendeva una richiesta di aiuto dalla
Prefettura di l’Aquila: richiesta che non poteva pervenire perché a
crollare per primo è stato proprio il vecchio edificio che ospitava il
Palazzo del Governo. Esattamente come successe con il terremoto del
1915, quando da Roma si attese per giorni il telegramma con la
richiesta di aiuti del prefetto di Avezzano, morto sotto le macerie con
tutta la sua famiglia già con la prima scossa.

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A L’Aquila, insieme alla Prefettura, sono diventate subito
inagibili, per crolli o lesioni, caserme dell’esercito e della Finanza,
la Questura, il Tribunale, il Municipio, l’Ospedale S. Salvatore:
praticamente le strutture decisionali e nevralgiche del capoluogo
abruzzese neutralizzate già con la scossa di lunedì mattina.
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Altre ore preziose sono passate prima che giungessero i primi
soccorsi dall’esterno. Dopo l’Aquila, i soccorsi si sono diretti anche
nei paesi immediatamente vicini, man mano che si aveva consapevolezza
delle dimensioni della tragedia e giungevano le richieste di aiuto. Ma
ancora oggi sono troppe le zone rimaste lontane dai riflettori del
circo mediatico e, purtroppo, anche dal raggio di azione della macchina
dei soccorsi.
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E’ il caso della valle subequana, zona isolata tra le montagne,
attraversata dal tracciato della vecchia Tiburtina che collega la conca
del Fucino con quella di Sulmona. Qui si trovano piccoli paesi abitati
per lo più da vecchi che ancora non ricevono le tende. Piccoli comuni
di poche centinaia di abitanti, come Castelvecchio Subequo, Goriano
Sicoli, Castel di Ieri, Molina Aterno e Secinaro hanno subito crolli
tali da rendere inagibile le abitazioni e le poche infrastruture
indispensabili per la vivibilità dei luoghi. I primi soccorsi sono
arrivati con notevole ritardo e da qualche giorno sono state allestite
alcune tendopoli.
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Gagliano Aterno, comune di meno di 250 abitanti per lo più anziani,
ancora oggi non riceve alcun tipo di aiuto esterno, se si escludono i
pochi alimenti in scatola consegnati dalla locale sezione della
protezione civile di Pratola Peligna, comune confinante. Luca, giovane
del paese e ormai ex lavoratore della casa dello studente di L’Aquila,
è rientrato lunedì dopo la notte d’inferno trascorsa nel capoluogo. Si
è messo subito al lavoro, insieme a un gruppetto di studenti del luogo
che da alcuni anni tiene in vita un punto di ritrovo nel piccolo centro
montano. “Le tende ancora non arrivano. Abbiamo dovuto montare le nostre da campeggio – racconta Luca – Grazie
a una vecchia cucina da campo che utilizzavamo per organizzare la
nostra sagra estiva, riusciamo a fornire pasti per tutti
“. Il
centro storico di Gagliano è interamente inagibile, gli adulti dormono
in macchina e gli anziani in poche tende da campeggio, mentre attendono
ancora l’arrivo di tende e soccorsi.
Eppure, da alcuni giorni, tendopoli sono state montate nelle zone
turistiche di Ovindoli, Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo, zone che non
avevano registrato danni eccessivi e nelle quali erano agibili molte
strutture pubbliche sufficienti a gestire l’emergenza.
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I Tir carichi di tende della Protezione civile arrivano tutti ad
Avezzano. Accanto al casello autostradale è stato approntato un Centro
raccolta e smistamento aiuti. La struttura utilizzata è quella del
mitico “Centro smistamento merci di Avezzano“, finora mai
entrato in funzione malgrado negli ultimi anni è stato oggetto di ben 3
inaugurazioni ufficiali, coincidenti con vari appuntamenti elettorali.
Il paradosso è che a dare una “scossa” per la sua entrata in
funzione sia stato proprio lo stato di emergenza provocato dal sisma
aquilano: il centro di fatto è ancora un cantiere aperto, ma proprio
oggi si stavano completando l’illuminazione elettrica e le linee
telefoniche, mentre i capannoni vengono riempiti dagli aiuti che
affluiscono da tutta Italia.
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A coordinare l’attività nel Centro merci è un maggiore della Protezione civile: “Qui
affluiscono i tir carichi di nostre tende. Dopo lo stoccaggio, il
nostro compito è quello di coordinarne la distribuzione man mano che
arrivano le richieste da parte delle unità operative attive sul
territorio
“. Richieste che arrivano continuamente nel Centro e che
necessitano una valutazione attenta in relazione sia alla modulistica
di richiesta che delle priorità di intervento. In ogni caso, nei
magazzini questa mattina erano stoccate centinaia di tende mentre altre
stavano per arrivare.
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Ad operare nel Centro merci di Avezzano, oltre alla Protezione
civile, anche l’Unità di crisi messa in piedi dalla Regione Abruzzo.
Attraverso la Croce Rossa, la Regione sta gestendo l’afflusso e la
distribuzione di altri aiuti provenienti da donazioni raccolte in tutta
Italia: si tratta soprattuto di vestiario, generi alimentari e generi
di prima necessità che qui vengono differenziati, stoccati e smistati
nelle varie zone colpite dal sisma.
Intanto ad Avezzano e nei comuni marsicani, anche questa notte,
migliaia di persone si preparano a passarla in auto. Ad alimentare la
paura sono le false notizie di imminenti scosse devastanti, diffuse con
sms anonimi, ma anche il ricordo del cataclisma che nel 1915 provocò in
questa zona 32 mila vittime.
(inviato il 10 aprile 2009, ore 16.30) Articolo e Foto di Angelo Venti

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