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La legalità non è di destra o di sinistra

Di Mariangela Di Stefano il . Dai territori, Sicilia

Una società cambia solo se cambiano i singoli ed è necessario lavorare su se stessi. Bisogna costruire insieme, invece sembra che tutti si comportino come dei nemici e questo conduce alla creazione di una società, sbagliata, che difende i privilegi», il giudice Felice Lima ieri è tornato nella sede di AddioPizzo Catania per parlare di Legalità. Lo ha fatto con un piglio che lui stesso ha definito ottimistico spiegando che solo questo è l’atteggiamento giusto per credere che le cose si possano cambiare e comunque affrontare con il giusto spirito. Lima ha esordito precisando che il problema della crisi della legalità, con un riferimento particolare al mondo politico, non è nè di destra nè di sinistra: “Quello di legalità non è un valore dei partiti – ha spiegato aggiungendo – semmai andrebbe considerato come un prevalore alla base dei programmi di tutti i partiti a prescindere dal colore politico di chi li redige”.

 

Il giudice Lima ha spiegato come la questione della legalità sia da valutare su un duplice piano: «Dobbiamo innanzitutto riferirci all’aspetto istituzionale della legalità, sul quale però è difficile, se non impossibile, agire in maniera utile nell’immediato. Bisogna invece lavorare sui noi stessi e sul nostro modo di agire”. Per il giudice Lima l’idea collettiva di legalità, al giorno d’oggi, vive una grave crisi: “La legge viene utilizzata per difendere i privilegi, la società si struttura secondo la logica della forza. Per molti conta quindi di più appartenere ad un sistema che rimanerne fuori e sicuramente lo schema non è quello egualitario e condiziona in maniera insana le relazioni umane”. Anche la situazione lavorativa del nostro Paese non incide positivamente sul rispetto del concetto di legalità: “Una fetta di dirigenza pubblica oggi non è più libera- ha spiegato Lima- perchè i lavori sempre più spesso sono concessi e non si ottengono per concorso. Precarizzare le persone produce dunque una società in cui la gente non sogna più un diritto, ma un favore”. 

 

 Lima ha concluso il suo intervento lanciando una proposta  proprio ai ragazzi di AddioPizzo e a quanti ieri sera sono intervenuti raccontando le proprie testimonianze di vita: «La crisi del sistema corrisponde ad una desertificazione delle anime. Chi ha deciso di mettersi in discussione come voi invece deve continuare a difendere con ottimismo la qualità della vita che persegue”. 

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