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Nasceranno corsi d’ aggiornamento per i pubblicisti siciliani

Di Norma Ferrara il . Dai territori, Sicilia

L’ aveva promesso dopo la vile intimidazione al giornalista Aldo Virzì e ad altri colleghi del trapanese e così è stato.  Franco Nicastro, presidente dell’ordine dei giornalisti Sicilia, è tornato a Trapani per ribadire con forza che nessun atto di intimidazione farà arretrare di un millimetro l’impegno e la liberà d’informazione dei giornalisti della provincia.

 

Il presidente dell’ Odg, ha riaperto il dibattito sulle dinamiche e i limiti di questa professione con un discorso che ha sottolineato ancora una volta la piena condanna ai legami distorti fra politica e informazione e la necessità del recupero di un’etica giornalistica, da  tramandare anche alle nuove generazioni di giornalisti. Trapani, una città della quale oggi si parla molto, dalla quale continuano ad arrivare segnali positivi,  come ad esempio il ritorno sul mercato legale dell’economia della nuova Calcestruzzi ericina (bene confiscato alla mafia) ma anche notizie choc,  come quelle annunciate dal presidente della provincia Sen. D’Alì che, pochi giorni prima delle elezioni nazionali e regionali, parla di << una mafia che serve perché genera l’antimafia, quell’antimafia che crea posti di lavoro per farla>> .

 

Parte dell’ informazione locale ha risposto a questi commenti nati dopo la pubblicazione di un reportage sulla Trapani del 2008 (quotidiano La Repubblica) che racconta di quanto questa rinascita trapanese, viva ancora all’ombra di quella mafia sommersa emersa dalle carte giudiziarie. Franco Nicastro, tornato a Trapani per una seconda riunione che facesse il punto sulla condizione di lavoro dei colleghi trapanesi sulla provincia più impenetrabile d’Italia dice: “in questa provincia, come in altre realtà decentrate, ci sono rapporti con le articolazioni della vita politica, condizioni di precariato che aumentano il rischio di condizionamento e l’autocensura in molti colleghi,  un mercato pubblicitario povero e limitato dove l’editoria non è indipendente, è difficile fare chiarezza sulle realtà esistenti”.

 

Ma questa volta non ci si limita a fotografare l’ esistente si va oltre e l’Odg Sicilia annuncia proprio a Trapani di avere in programma dei corsi d’aggiornamento per i giornalisti pubblicisti delle province di Trapani, Agrigento, Ragusa, Enna, Caltanissetta, Siracusa, in primis. Un tentativo di intervenire direttamente nel rafforzamento dell’aspetto formativo e dell’etica professionale. Considerata la difficoltà con la quale oggi si ottiene un regolare contratto di praticantato,  si è scelto di andare incontro al numero di pubblicisti in costante aumento, fornendo loro strumenti ulteriori per lavorare in questa regione,  a statuto molto speciale.

 

 Anche Mariza D’Anna, responsabile Assostampa Trapani, commenta: “I danni della politica sull’informazione sono stati terribili e permeano ancora oggi il nostro settore. Diventa difficile  contrapporre a questi, i valori dell’etica del mestiere e della serietà; anche sotto l’aspetto della formazione  e della cultura è importante che il presidente dell’ordine abbia annunciato, proprio a Trapani, la nascita di questi corsi. Ce n’è bisogno ed è importante che l’Odg faccia più spesso sentire sul territorio la sua presenza, le sedi dell’Assostampa, possono diventare una sorta di  portavoce locale non solo dei problemi contrattuali dei singoli com’è oggi, ma soprattutto della questione morale, dell’etica e della formazione; Ci  sono – continua D’ Anna – segnali positivi, nonostante le ripetute intimidazioni ad operatori dell’informazione, avvenute anche qui in provincia, c’è la voglia di parlarne apertamente (come abbiamo fatto in queste due riunioni) e di intervenire in maniera diretta sulle cause riducendone gli effetti”.

 

Trapani, spesso nostalgica e pessimista, sembra aver trovato proprio nelle istituzioni e nella società civile, un tempo immobili, la chiave per ripartire: l’ottimo lavoro della squadra mobile, la presenza costante di associazioni impegnate sul territorio come il coordinamento locale di Libera, l’associazione Città Futura, l’associazione Ciao Mauro e tante altre. Adesso, ad alcuni mesi di distanza dal seminario di Libera Informazione e dalle tante iniziative in memoria del giornalista Mauro Rostagno, anche l’Ordine dei giornalisti ha portato in questa terra un primo strumento per un riscatto progressivo dell’informazione dai legami e dalle carenze che la condizionano.

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