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Un movimento che sveglierà il vecchio continente

Di Cosimo Marasciulo il . Internazionale

Macedonia, Olanda, Moldavia, Austria,Turchia,
Francia, Albania, Spagna, Egitto, Russia, Inghilterra, Giordania, Georgia,
Ucraina, Arzebaijan, Bulgaria, Germania, Lettonia, Repubblica di Moldova,
Polonia, Romania, Serbia, Portogallo, Lituania.

Tutte queste nazioni hanno un caratteristica
in comune: associazioni fatte da ragazzi e ragazze che si sono uniti
in un percorso formativo per creare un network europeo contro le criminalità
organizzate transnazionali. L’idea è nata da due associazioni italiane:
“Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” e “Terra
del fuoco” che hanno pensato a un percorso itinerante che riuscisse
a costruire ponti tra esperienze e memorie differenti. Si è infatti
partiti con la prima tappa a Berlino nel mese di novembre per l’anniversario
della caduta del Muro e si è proseguito con Cracovia dal 15 al 20 gennaio
per visitare i campi di Auschwitz – Birkenau. La visita dei posti
storicamente più evocativi in cui i diritti umani sono stati violati
rappresenta l’humus sul quale sviluppare una coscienza comune sull’emergenza
criminalità che oggi è causa costante di violenze e sopraffazione
in tutto il mondo. In ogni tappa si sono svolti numerosi workshop che
hanno consentito di approfondire il traffico di armi, il narcotraffico,
la tratta di esseri umani, le eco mafie e la situazione dell’informazione.

Lo scopo di questa rete di associazioni
sarà esercitare pressioni sociali sui processi legislativi a livello
locale ed europeo, per organizzare campagne di sensibilizzazione, per
avviare collaborazioni tra associazioni-membro del network, con progetti
comuni, scambio di buone pratiche e know how. Conoscenze di contrasto che, come è
emerso a Cracovia, fanno parte di tutti i Paesi ma in special modo sono
riscontrabili nelle delegazioni italiane. Il luogo comune che vede l’Italia
come terra di mafia e criminalità organizzata è sempre stato un punto
dolente sia per le nostre coscienze che per i nostri rapporti internazionali,
ma grazie a questo percorso internazionale oggi gli altri paesi possono
apprezzare la nostra esperienza di contrasto sociale.

La lotta alla criminalità organizzata
che nel nostro paese è costata tante, troppe vite, ha dato nel tempo
enormi frutti sia nella pratica (si pensi per esempio alla Legga 109/96,
o alle numerose associazioni antiracket) che nella cultura.

Il movimento di FLARE rappresenta l’energia,
la giovinezza e la speranza di paesi diversi storicamente e culturalmente
che vogliono rivendicare i propri diritti a essere liberi di vivere,
studiare e lavorare contrastando la corruzione, la prepotenza e l’ingiustizia.Segni positivi già si possono evidenziare
considerato quanto afferma il Vicepresidente della Commissione europea
e Responsabile per Giustizia, Libertà e Sicurezza Franco Frattini “la
Commissione europea, nei prossimi mesi, condurrà una valutazione globale
dei diversi strumenti messi in campo per lottare più efficacemente
conto la criminalità organizzata ed il terrorismo. Tra questi, in particolare,
quelli che consentono l’agevolazione della ricerca ed il congelamento
dei beni di illecita provenienza e la loro confisca”.

La prossima tappa di FLARE sarà nel
mese di marzo a Torino e poi a Bari per la “XIII giornata della memoria
e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.

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