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La lotta al cartello messicano di Sinaloa nell’ultimo anno

Piero Innocenti il . Droga

el chapoIl narcotraffico in Messico continua ad essere la principale fonte di reddito per i vari cartelli, gruppi e bande che si spartiscono i mercati locali e internazionali. Su tutti il cartello di Sinaloa che continua ad avere un ruolo di primo piano nel panorama criminale anche se, nell’ultimo anno, ha registrato perdite, talvolta rilevanti, nella catena di comando dell’organizzazione e nelle varie piazze del Paese. La (ri)cattura avvenuta nel gennaio 2016, dell’indiscusso leader del cartello, El Chapo, dopo la rocambolesca evasione, nel luglio 2015, dal carcere di massima sicurezza di Almoloya, ha rappresentato il momento iniziale di una serie di frizioni, anche violente, all’interno dell’organizzazione criminale che nei mesi successivi all’arresto del “capo” dovrà annotare ulteriori perdite nelle proprie fila.

Alcuni mesi dopo (ottobre 2016) che El Chapo ha lasciato il Messico, perché estradato (19 gennaio 2017), scortato da agenti della DEA a bordo di un Bombardier Challenger messo a disposizione dalle autorità americane, si registrano alcuni scontri tra appartenenti allo stesso cartello (il gruppo dirigenziale è sempre capeggiato da El Mayo, da Aureliano Guzman Salazar, fratello di El Chapo e dai due figli di El Chapo) e membri del cartello dei Beltran Leyva (diretto da Fausto Isidro Meza Flores detto El Chapito e da Alfredo Guzman Beltran detto El Mochomito). All’interno del cartello di Sinaloa cerca un proprio spazio  anche Damaso Lopez Serrano (El Mini Lic) figlio di Damaso Lopez Nunez (El Licenciado), considerato il luogotenente di El Chapo. Un particolare che va tenuto presente nella analisi delle grandi organizzazioni di narcos messicani è che a Sinaloa sono nati i più importanti capi del narcotraffico, in particolare Badiraguato ha dato i natali a Rafael Caro Quintero, Ernesto Fonseca Carrillo, Don Neto, ai fratelli Arellano Felix, allo stesso El Chapo (pare anche che i Beltran Leyva abbiano avuto la famiglia nella zona).

Accennavamo alle perdite subite dal cartello nell’ultimo anno, a cominciare dall’arresto, giusto un anno fa, tra il 28 e il 29 ottobre, di due personaggi di rilievo come Rey David Santiago Vargas, responsabile della piazza di La Paz  e di Armando Rusel Ramirez, capo scorta di El Chapo. Il 2017 non era iniziato meglio con un attentato, subito il 4 febbraio, dai figli di El Chapo, Jesus Alfedo e Ivan Archivaldo Guzman, mentre si dirigevano, accompagnati da El Mayo, in una località per un incontro con El Licenciado. La denuncia viene fatta alcuni giorni dopo con una lettera inviata a diversi mezzi di informazione. A maggio, nella zona residenziale Heres di Città del Messico, viene arrestato Damaso Lopez Nunez (El Licenciado), un tempo capo della polizia giudiziaria di Sinaloa e vice direttore del carcere di massima sicurezza di Puente Grande ( dove El Chapo fu detenuto e dal quale evase).

Sempre nella capitale viene catturato Geovanny Gonzales Sepulveda (El Chompiras), considerato operatore di fiducia nei settori della logistica e del riciclaggio di denaro e molto vicino a El Licenciado. Qualcuno deve aver tradito El Licenciado per indebolire la struttura del cartello a vantaggio della fazione che fa capo al fratello e ai figli di El Chapo. Inevitabili una serie di conflitti a fuoco che caratterizzano Reynosa fra il 3 e il 4 maggio dove si registrano ben 12 morti con la città paralizzata da blocchi stradali e saccheggi. Nelle giornate seguenti,nei municipi di Tlahuac e di Xochimilco, personale della Marina Militare e della Segreteria della Difesa Nazionale, ammanettano sei persone componenti il dispositivo di sicurezza ravvicinato del Mini Licenciado che, a distanza di poco più di un mese, il 27 luglio si consegna agli uomini della DEA, al confine con gli USA.

Il cartello pare tornato, almeno temporaneamente, nelle  mani della famiglia di El Chapo. La cronaca delle ultime ore (25ottobre)rileva un ultimo arresto,a Santa Fe, da parte di personale dell’AIC (Agenzia di Investigazione Criminale) di Victor Manuel Felix Beltran (El Vic), considerato operatore finanziario del cartello.

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