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Toscana, segnali inquietanti

Di Fabio Ceseri il . Toscana

Da sempre la Toscana è vista come una regione a vocazione turistica dove, la qualità dell’ambiente, le sue ricchezze enogastronomiche, culturali e ambientali, sono un valore aggiunto che attirano milioni di turisti ogni anno.Tutte queste caratteristiche, ne fanno una regione tra le più ricche d’Italia dove la qualità della vita ha un indice elevato a livello nazionale.

Negli ultimi anni, queste qualità che creano ricchezza e giro di denaro, attirano numerosi appetiti fra cui quelli della criminalità organizzata. Molte indagini e ricerche, attestano che esiste una presenza costante e attiva di organizzazioni dedite a varie attività criminale sul territorio toscano e che queste, non usino al momento, manifestazioni violente per imporre il proprio volere. Negli ultimi mesi, si sino succedute varie indagini che hanno visto anche l’arresto di un discreto numero di persone, coinvolte nella cosiddetta: “mafia dei colletti bianchi”.

Alcuni segnali inquietanti, che provengono dalla zona dell’Amiata e più precisamente da Seggiano, fanno intravedere una inversione di tendenza nella metodologia dell’azione criminale oppure che alcuni, usino metodi intimidatori abbastanza cruenti e che siano ben presenti su questo territorio. A Seggiano, paesino inerpicato sul Monte Amiata 2700 viti di pregio sono state distrutte con forbici laser presso l’agriturismo Poggio Velluto.Certi atti criminosi, fanno pensare che siano opera di addetti ai lavori perché il taglio è avvenuto al di sotto dell’innesto come testimonia la Signora Rossana proprietaria dell’azienda. Il danno purtroppo, è avvenuto nel momento più eclatante: a pochi giorni dalla vendemmia. “Era una bella vigna – dice la signora Rossana- hanno colpito profondamente l’azienda e tutta la comunità”.

Molti imprenditori in questa zona, fanno finanziamenti, comprano, fanno sacrifici e adesso c’è solo tristezza; sacrifici buttati.L’azienda Poggio Velluto, è un’ azienda molto florida che vende bene i suoi prodotti ed è molto conosciuta anche all’estero e per questo ai proprietari, sono arrivate proposte di acquisto, soprattutto da agenzie immobiliari; il che fa pensare che non ci sia un tentativo preciso di estorsione o altro, anche perché in passato, non sono mai arrivate minacce precise ai proprietari. Le piccole aziende sono spesso strette da debiti bancari e costrette a ricorrere a prestiti, a volte anche ad usurai orbitanti nel mondo della criminalità organizzata.

Un dato interessante è quello che a soli 57 chilometri da Seggiano, è presente un importante bene confiscato alla mafia in Toscana: l’azienda agricola di Suvignano nel Comune di Monteroni d’Arbia in provincia di Siena, stimato all’asta a ben 25 milioni di euro.Fino ad ora forse si pensava che questi fatti criminosi, accadessero solo in vigneti confiscati alla mafia in Sicilia; invece c’è stato un brusco risveglio.

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