Seconda riunione per l’assemblea della Consulta comunale per la legalità di Sarzana: dopo la prima convocazione del 12 settembre – giorno dell’insediamento dell’assemblea e dell’elezione di esecutivo e presidenza – le ventisei organizzazioni componenti si sono raccolte attorno ai tavoli della Sala consiliare per discutere l’ordine del giorno. In apertura, la presentazione della relazione programmatica, curata dall’esecutivo (composto da Libera, L’égalité, Acli, Arci, Caritas, Cgil, Volontari di Crescita Comunitaria): un documento che riassume gli ambiti di intervento prioritari, quelli più intimamente legati alla natura della Consulta, che nasce come strumento di partecipazione della cittadinanza alle attività dell’amministrazione.
Con la relazione programmatica, l’esecutivo si impegna a stimolare proposte e processi partecipativi capaci di fornire una base concreta alle iniziative dell’amministrazione, in particolare in alcuni campi (beni confiscati alla criminalità organizzata, politiche di contrasto di gioco d’azzardo, estorsione, usura, corruzione, trasparenza della pubblica amministrazione). All’attività di proposta si aggiunge l’attività di documentazione e di informazione, che la Consulta si impegna a portare avanti per funzionare anche da osservatorio istituzionale e sociale sull’espansione dei fenomeni di illegalità e malavita organizzata, e per stimolare, più in generale, una riflessione condivisa sui temi della legalità democratica e solidale.
La relazione programmatica, tuttavia, non esaurisce né pretende di esaurire tutti i possibili ambiti di intervento, ma si limita a fornire spunti e metodologie: la vera ricchezza della Consulta sta nella capacità di raccogliere e coagulare intorno a finalità comuni le esperienze molteplici e diversificate delle varie organizzazioni che compongono l’assemblea. Mettere insieme voci e punti di vista per costruire percorsi comuni e per costruire opinione.