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Ferrara ricorda le vittime delle mafie e incontra chi lotta per contrastarle

Di redazione* il . Emilia-Romagna

Mercoledì 21 marzo alle 20.30, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno promossa dall’associazione Libera per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie, nella Sala della Musica di via Boccaleone 19 (complesso di San Paolo), è in programma un incontro di riflessione e discussione sui temi dell’infiltrazione mafiosa al nord e di testimonianza da parte di imprenditori siciliani vittime di racket.  Dal 1996 il 21 marzo – primo giorno di primavera simbolo della speranza che si rinnova – è un occasione in tutta Italia di incontro con i familiari delle vittime che hanno trovato la forza di reagire al loro dramma, elaborando il lutto trasformando il dolore in uno strumento concreto di impegno.

 La giornata sarà celebrata anche a Ferrara, nell’ambito del programma Legalità e Responsabilità, coordinato dal Comune di Ferrara, progetto “Ferrara città Solidale e Sicura” e l’iniziativa di mercoledì 21 marzo è realizzata insieme a Libera Ferrara e il gruppo Scout Agesci Ferrara 4. Nel corso della serata sono previsti gli interventi e le testimonianze di Giuseppe Todaro, imprenditore siciliano vittima di mafia, vice-presidente di Libero Futuro, Associazione antiracket ” Addio Pizzo” e Filippo Barbaccia, allievo e collaboratore di Don Puglisi. Introdurrà la serata Chiara Sapigni, assessore comunale alla Sanità, Servizi alla Persona e Immigrazione. Parteciperanno anche i rappresentanti delle Forze dell’Ordine cittadine; modera Alessandro Zangara dell’Ufficio Stampa Comune di Ferrara, responsabile di Libera Informazione per il Coordinamento di Ferrara.Seguirà il racconto teatrale attraverso testi e immagini “Ferrara-Palermo, andata e ritorno. Giovani viaggiatori nelle terre confiscate alla mafia”, a cura del Gruppo Scout Agesci Ferrara 4. L’ingresso alla serata è libero. 

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 GIUSEPPE TODARO – 44 anni, imprenditore, vice presidente di Confindustria Palermo con delega sulla legalità; vice-presidente di “Libero Futuro”, associazione nata dall’esperienza di “Addio Pizzo”: mentre “Addio Pizzo” gestisce la filiera del consumo critico, “Libero Futuro” si occupa dell’assistenza alle vittime del racket e del ‘pizzo’. Nel ’95 inizia a subire estorsioni dalla criminalità organizzata; nel 2008 inizia a collaborare con “Addio Pizzo”, un percorso che lo porterà a ribellarsi a questa forma di criminalità, a collaborare con le forze dell’ordine per l’arresto dei propri estorsori, e infine a promuovere in prima persona come testimone e vicepresidente di “Libero Futuro” la cultura di legalità e riscatto. 

FILIPPO BARBACCIA nato a Godrano nel 1947, dove risiede. Testimonia sulla vita e l’operato di don Puglisi, che ha conosciuto dal ’70 al ’78 proprio a Godrano, quando ha collaborato con lui nella attività della parrocchia, seguendo i ragazzi del paese, accompagnandolo poi in esperienze di volontariato a Palermo, in particolare rivolte ai senzatetto. Dalla biografia di don Puglisi, relativamente a quegli anni si riporta: “Il 1º ottobre 1970 viene nominato parroco a Godrano, un paesino della provincia palermitana che in quegli anni è interessato da una feroce lotta tra due famiglie mafiose. L’opera di evangelizzazione del prete riesce a far riconciliare le due famiglie. Rimarrà parroco a Godrano fino al 31 luglio 1978”.  Nel 1978 don Puglisi è stato inviato dal vescovo Pappalardo a condurre una nuova esperienza a Palermo, e in seguito a Brancaccio, dove resterà fino alla morte per mano della mafia. In questa fase i contatti tra Barbaccia e Puglisi si fanno più sporadici ma restano continui.

 *Per informazioni: Centro di Mediazione del Comune di Ferrara, Viale Cavour 177 – Ferrara – tel.0532-770504 e-mail centro.mediazione@gmail.com  —

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