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Sabaudia, aula del Comune utilizzata per commentare una sentenza

Di Antonio Turri il . Lazio

E’ seduta sulla poltrona da sindaco Rosa Di Maio, nell’aula del consiglio comunale di Sabaudia. Nel bene e nel male Rosa, consigliere di maggioranza della giunta di centro destra, guidata dal sindaco Maurizio Lucci,è stata negli ultimi mesi la protagonista della politica e delle cronache giudiziarie della città delle dune. La consigliera Di Maio, accompagnata dai suoi due legali, ha convocato una conferenza stampa per dire ai suoi concittadini che è stata assolta dall’imputazione di riciclaggio in un processo a Napoli che vedeva, tra i molti imputati, rispondere del reato di associazione mafiosa gli esponenti del clan camorristico dei Cava. Secondo l’accusa, non dimostratasi nel processo, i Di Maio avrebbero riciclato i denari del clan a Sabaudia ed in altre località. Nel corso dell’incontro con la stampa la protagonista legge un breve comunicato in cui si afferma tra l’altro: «ora chiarita la mia totale estraneità, quella della mia famiglia,compreso ovviamente mio padre, da tutta una serie di teoremi che ci vedevano oscuri riciclatori di illeciti profitti, tengo finalmente a ringraziare chi ha creduto in me da sempre. Chi mai ha dubitato della totale onestà di chi sacrifica i propri interessi per il bene della cosa pubblica…».

 La Di Maio viene subito incalzata dai cronisti che sottolineano come, nello stesso processo, abbia riportato una condanna a quattro anni per estorsione e turbativa d’asta suo padre, nonché socio nelle sue attività economiche, Salvatore . Sono i due legali che sollevano la donna politica dall’imbarazzo e che spiegano ai giornalisti come a loro dire, stante la poca consistenza delle accuse, in appello la sentenza nei confronti del Di Maio vedrà l’assoluzione di quest’ultimo. Il clima diventa meno disteso quando le domande vertono sulle altre vicende giudiziarie in corso che riguardano i componenti la famiglia Di Maio, Rosa compresa, tutti soci nelle molte attività imprenditoriali messe in piedi dall’ex carabiniere, ex commerciante di angurie, ex giocatore di poker, ex evasore fiscale, Salvatore Di Maio. Attualmente pende nei confronti del Di Maio una richiesta avanzata dal questore di Latina per l’irrogazione della sorveglianza speciale. Cose queste ultime riferite ad un giornalista del quotidiano “La Repubblica” dallo stesso imprenditore Di Maio, ultima delle professioni esercitate in ordine di tempo.

All’ulteriore contestazione dei cronisti sul perchè a tale domanda rispondessero i legali e non l’interessata, Rosa Di Maio rispondeva: non sono l’unica consigliere comunale che è sottoposta a procedimenti penali… La Di Maio, purtroppo, ha ragione da vendere attualmente la giunta conta quattro consiglieri denunciati per gravi abusivi edilizi, uno rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, ed un altro iscritto nel registro degli indagati per smaltimento abusivo di fanghi ad uso agricolo. Ci sono consiglieri comunali condannati nell’esercizio delle loro pubbliche funzioni ed altri coinvolti in non lodevoli vicende giudiziarie. E Rosa, con grande enfasi comunica al popolo intero che ora, dopo aver incontrato il Sindaco, chiederà per se una delega per fare il bene di Sabaudia, forse perchè il padre Salvatore, come aveva detto nel corso di un colloquio ad un noto cronista, ambisce a farla diventare la futura Sindaca affinchè sulle dune trionfi la legalità.

Intanto nelle redazioni dei giornali locali giunge un comunicato stampa, questa volta dell’Unione Cronisti e di Stampa Romana in cui si legge tra l’altro: «la sezione pontina dell’Associazione Stampa Romana e la sezione di Latina dell’Unione Cronisti Italiani, condannano l’atteggiamento del Comune di Sabaudia.(Per aver concesso l’aula consiliare, ndr). Alla fine della conferenza stampa che si è svolta oggi, la Di Maio non si è fatta intervistare dalle emittenti televisive nonostante la conferenza stampa e ha lasciato rispondere i suoi avvocati. L’Unione Cronisti e Stampa Romana sottolineano che questo atteggiamento rappresenta un attacco alla libertà di stampa e di espressione in un clima che in provincia è sempre più difficile».

 Tutto vero anche la reprimenda avanzata dalla Di Maio al rappresentante di Liberainformazione, reo secondo la consigliera, di aver portato a Sabaudia i giornalisti de “La Repubblica”. Post scriptum: i locali gestiti dalle società riconducibili ai Di Maio, su cui pendono le accuse di abusivismo edilizio e che hanno il contratto da tempo scaduto, sono di proprietà della Regione Lazio e nonostante le interrogazioni presentate da alcuni consiglieri regionali non vedono in alcun modo attivarsi la governatrice Renata Polverini. Ad onor del vero nemmeno gran parte dell’opposizione alla sua Giunta sembra particolarmente attiva, nonostante in una nota del PD di Sabaudia, indirizzata al Prefetto di Latina, sia stata denunciato un clima di irregolarità amministrative e di poca praticabilità democratica dovuta a presunti condizionamenti.

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