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“A partire dalla legalità”

Di Cesare Piccitto il . Lazio

“Tutta un’altra libertà A partire dalla legalità”. Con questo obiettivo al centro si è aperto sabato sera il dibattito alla festa della Cgil nelle Terme di Caracalla a Roma. Ad introdurre i lavori Bruno Raccio responsabile Cgil sicurezza e legalità. Tra i punti principali del dibattito: sicurezza sul lavoro, problemi e riforme in ambito giustizia, lotta alle mafie. Impossibile non parlarne: tre operai sono morti mentre stavano lavorando alla bonifica di una cisterna della ditta farmaceutica Pierrel.  Crogi, Schiavelli e Mazzoli,  tre sindacalisti della Cgil, si soffermano proprio su quelle morti e la mancata sicurezza nei luoghi di lavoro e talvolta anche l’impreparazione degli operai ad affrontare i lavori più rischiosi. Una carenza  molto spesso dovuta alle aziende che decidono di risparmiare proprio nella sicurezza, facendo scelte aziendali che inevitabilmente ottimizzano i guadagni a rischio e pericolo della sicurezza degli operai.

Legalità sul posto di lavoro, troppo spesso negata. Legalità nella società, spesso non garantita sino in fondo. Il dibattito si apre dunque al tema centrale di questo autunno:  la tanto vituperata riforma della giustizia targata Alfano. “C’è una urgenza della politica e una relativa pressione mediatica in direzione delle riforme condivise – dichiara il magistrato Armando Spataro. Una necessità che non deve esserci a tutti i costi. Una riforma della giustizia può andar bene per la maggioranza non per l’opposizione”. Spataro sottolinea inoltre che  “il procedimento penale ha già subito 83 rifome, è praticamente la situazione non è migliorata anzi il processo è in ginocchio. E’ diventato oggi un percorso ad ostacoli gravato ulteriormente dalla mancanza di risorse”.    

Sulla mancanza di risorse, è convergente tutto il settore giustizia, soprattutto gli operatori di polizia presenti al dibattito. Di Giardullo – SILP Cgil – uno degli interventi più duri: “Il governo che rivendica i successi nei confronti della lotta alla mafia non ha alcun diritto di farlo. I risultati sono merito degli operatori della giustizia, non sono stati ottenuti grazie al governo ma nonostante questo Governo – dichiara.”   Se Giardullo non usa mezze misure per definire lo stato degli operatori di polizia, altrettanto radicali sono le parole del senatore del Pd, Beppe Lumia, componente della Commissione antimafia che esordisce: “Lo stato di salute della mafia è ottimo: circa 120 miliardi di fatturato annuo di tutte le mafie operanti in italia”, rimarcando la necessità di riportare la lotta alla mafia tra le priorità di tutta la politica: “la lotta alla mafia deve essere la priorità dell’agenda politica italiana – commenta” e riferendosi all’ultimo drammatico omicidio della camorra, quello ai danni del sindaco Vassallo, Beppe Lumia, afferma: “purtroppo assistiamo, come sempre, all’antimafia del giorno dopo soprattutto quando accadono  fatti di sangue, questo è un atteggiamento che deve cambiare”.

Un percorso di giustizia ma anche e soprattutto culturale. Lo ricorda nel suo intervento Tonio Dell’Olio – responsabile di Libera internazionale – che si è soffermato sull’importanza di mettere in rete, ogni giorno, un’antimafia sociale, concreta e quotidiana. Nella serata Libera, presente presso la festa con uno stand, ha distribuito gratuitamente “l’uva di Cerignola”, frutto del lavoro svolto sui beni  confiscati ai boss e riutilizzati in Puglia.  “Quest’uva viene da Cerignola in provincia di Foggi, da un terreno di 4 ettari, confiscato al boss Mastrangelo – ha sottolineato Dell’Olio. Questo terreno, nonostante la confisca risalga al 2000, veniva normalmente coltivato e curato dal boss. Libera insieme alle forze sociali della zona è riuscita ad ottenerne la gestione e questa è il frutto della prima raccolta antimafiosa”.  La stessa uva, in contemporanea, veniva distribuita presso altre feste cittadine in altre città italiane. “Sappiamo bene che gesti come questi non sconfiggono le mafie – conclude Dell’Olio –  ma il percorso deve essere questo: aggredire i beni dei mafiosi. Bisogna iniziare ad non avere più un concetto stereotipato della mafia ma considerarlo per quello che è oggi: un soggetto economico”.      

Guarda qui le foto a cura di Flavia Montini

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