NEWS

Arrestati dal Ros 14 esponenti di clan calabro-laziali

Di Antonio Turri il . Lazio

Quella dei Gallace era stata la cosca calabrese protagonista dello scioglimento per mafia del comune di Nettuno. Il primo sciolto nel Lazio perchè controllato dai clan. Ieri un duro colpo al gruppo mafioso calabro-laziale dei Gallace è arrivato dai carabinieri del Ros a seguito di un’indagine denominata “Paredra”, che ha reso possibile l’emissione di ordinanze di custodia cautelare per 14 esponenti del sodalizio criminale residenti a Roma, Catanzaro, Arezzo e Torino, accusati di traffico di armi , di droga e per aver avviato un vasto giro di usura. Anche in questo caso, cosi come in tutte le operazioni di smantellamento dei clan mafiosi radicati a Roma e nel Lazio alcuni esponenti non secondari del gruppo mafioso sono originari di città del Lazio, come Roma, Latina, Anzio, Nettuno, Velletri o Aprilia. Gli altri provengono dai centri calabresi di Guardavalle o Catanzaro. 

La famiglia Gallace si è  stabilita nella regione Lazio,secondo quanto risulta dal lavoro investigativo, grazie all’aiuto della famiglia Andreacchio, originaria del catanzarese ma da tempo insediata a Nettuno. In particolare, Alessandro Andreacchio è indicato dagli inquirenti come il responsabile, per conto dei Gallace, del traffico di droga nella zona di Anzio e Nettuno e in altre zone del litorale romano. Il clan si sarebbe servito di una fitta rete di spacciatori capaci di controllare la vendita della cocaina in gran parte dei locali pubblici a sud di Roma. Un settore strategico che i carabinieri del Ros attribuiscono al controllo del capo clan Bruno Gallace è quello dell’usura, con l’imposizione di tassi di interesse a imprenditori e commercianti superiori al 20% mensile. 

Le indagini hanno condotto gli investigatori al sequestro di tre società edili , per un valore di oltre un milione di euro, operanti nelle province di Catanzaro, Torino e Arezzo, riconducibili a Vincenzo Gallace, boss della cosca, già detenuto a Vigevano. Tutti gli arrestati sapevano di essere oggetto delle attenzioni dell’Arma dei carabinieri. Ad informarli, con molta probabilità, era una loro talpa individuata dal Ros in un addetto alla segreteria di un pm della Procura di Roma. Per il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo, «Il clan è particolarmente pericoloso perchè oltre ad essere dedito alle tipiche attività criminali, si stava infiltrando in attività economiche sane». E, cosa ancor più grave, coinvolgendo settori della criminalità, dell’imprenditoria e della politica locale attraverso il tipico modus operandi della quinta mafia. 

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link