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Torna la musica de I Giganti

Di Rosario Pantaleo il . Recensioni

Più che un libro quello che i due autori emiliani hanno progettato e realizzato è un’indagine su un album de I Giganti, “Terra in bocca”, pubblicato nel 1971 e subitaneamente scomparso dagli scaffali dei negozi di dischi e dalla memoria degli appassionati di musica. Un’indagine minuziosa quella dei due autori, non perchè appassionati di lavori musicali di natura “vintage” ma perché convinti che dietro il fallimento commerciale di un lavoro artistico, su cui il gruppo aveva puntato molto, vi è non solo l’inevitabile rischio/possibilità che un lavoro piaccia o meno, bensì la certezza che questo lavoro fosse stato inesorabilmente boicottato dai media, in particolare dalla radio che, all’epoca (e non solo) poteva decretare il fallimento di un disco. 

La ricerca degli indizi che gli autori fanno per avvalorare la tesi del boicottaggio è minuziosa, profonda, seria. Non si cercano a tutti i costi ragioni che portino l’acqua al mulino delle proprie tesi ma si pongono, sul tavolo, fatti, circostanze, situazioni e quello che alla fine emerge e che, effettivamente, qualcosa è andato storto ma non per colpa dei musicisti o della qualità del lavoro ma dal fatto che quel lavoro, che parlava di mafia, se non ostacolato andava, almeno, ignorato. Il libro riesce a non essere né ideologico né con a presentare una tesi precostituita e, partendo dalla storia de I Giganti, un gruppo dell’epoca beat non particolarmente “impegnato”, come si diceva negli anni ’60, ma neppure con la testa sotto la sabbia, arriva al punto di snodo della loro carriera. E questo punto si chiama “Terra in bocca”, un lavoro che aveva tutte le caratteristiche per “sfondare”. Ottimi musicisti (I Giganti, che avevano nella genialità di Mino Di Martino il suo punto di forza), ottimi ospiti (Vince Tempera, Ares Tavolazzi, Ellade Bandini, Marcello Dellacasa), un paroliere sconosciuto ma efficace (Pietro De Rossi), un genio del marketing e della cultura giovanile e d’avanguardia (Gianni Sassi), un’idea innovativa (il concepì album). 
Se mettete il tutto in una centrifuga ed aggiungete la voglia dei musicisti di misurarsi con un tema importante, con qualcosa di non banale, con un tema tabù per l’epoca (quando nel ’71 venne assassinato il Procuratore Generale di Palermo, Pietro Scaglione, il primo giudizio fu che non di mafia si trattasse ma di fatti personali del Procuratore…). In un epoca in cui la rimozione e la negazione erano elementi cardini della politica per mantenere il potere ed il dominio sulla socialità degli italiani (Piazza Fontana docet), un lavoro come “Terra in bocca” poteva illudersi di trovare spazio alla radio e sui giornali, anche quelli specializzati. In questo il testo di Salvarani e Semellini è impietoso e duro e le interviste di coloro che furono coinvolti nel lavoro lo fanno ben comprendere con una buona dose di rimpianto e dispiacere per non avere potuto, tra l’altro, proporre questo lavoro sui palcoscenici dei teatri d’Italia. Non è un caso che la prefazione a questo libro sia stata affidata ad un sacerdote come Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera – numeri e nomi contro le mafie, che di certi argomenti se ne intende. Non è un caso che la chiusa al libro sia di Franco Battiato, amico di sempre di quel genio musicale che è Mino Di Martino, che conobbe da vicino “Terra in bocca” e vi partecipò con un piccolo contributo lirico e che, da siciliano, ha ben presente l’argomento trattato. 
Dulcis in fundo l’album allegato al libro, con un brano in più aggiunto al long playng originale (Il pescatore – lungo e disteso, prima versione), merita una dovuta attenzione e nonostante alcuni passaggi possano ritenersi datati (e come immaginare il contrario, visto che sono passati quasi quarant’anni dalla sua uscita) per la qualità musicale (da tenere d’occhio in particolare l’uso della chitarra elettrica e del piano) che per l’originalità della storia. Un album da ascoltare subito dopo avere terminato la lettura del libro che, tra l’altro, propone una lista degli album “concept” del periodo progressive italiano, una sezione dedicata alle canzoni dedicata al tema della criminalità mafiosa ed una bibliografia per approfondire questo tema. Se poi queste “sono solo canzonette”, decidetelo voi…

“Terra in bocca” – libro + CD

di Brunetto Salvarani e Odoardo

Semellini

Edizioni “Il margine”

268 pp. – 20,00 euro

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