Il presidente di Libera ospite a Caterpillar
“Abbiamo bisogno di un mondo dell’informazione che consegni
la verità”. È Don Luigi Ciotti a parlare, ospite della trasmissione radiofonica
di Radio 2, Caterpillar. Sono parole che riscaldano il pubblico della spiaggia
assolata di Senigallia, cornice dell’evento radiofonico e del CaterRaduno. Il
presidente di Libera viene accolto da una standing ovation da stadio. “Questo è
un applauso che va a tutti quei poliziotti, a tutti quei magistrati che hanno
perso la vita per la giustizia, la legalità e la democrazia”, tuona don Ciotti.
La nota trasmissione radiofonica, oggi pure in diretta tv su Rai 3, tra le note di Stefano Bollani e
della banda Osiris ha affrontato i temi della legalità, parlando di giovani e
beni confiscati. È su quest’ultimo punto che l’animatore di Libera -incalzato
dalle domande dei conduttori Filippo
Solibello e Massimo Cirri – si appassiona di più: “Coltivare i beni che
appartenevano alle mafie è lo schiaffo più grande che possiamo dare alle
criminalità organizzate.” – e continua puntando il pubblico – “I mafiosi che
vedendo dei giovani che fanno fiorire le loro terre perdono la testa”. Parole
che pesano come macigni; è pesano ancora di più dopo che viene ricordato che
stanotte al vice – sindaco di Isola di
Capo Rizzuto, impegnato nell’uso sociale di terre confiscate, è stata bruciata
la macchina: “Adesso non dobbiamo esprimere solidarietà, dobbiamo esprimere
qualcosa di più importante. Dobbiamo dimostrare la nostra corresponsabilità”.
Sono i giovani ad essere protagonisti nelle parole di Don
Ciotti: il presente che si sporca le mani ogni giorno contro le mafie.
“Quest’estate 3000 giovani passeranno le vacanze nelle cooperative che
gestiscono le terre confiscate” – continua
interrotto dagli applausi – “questo dimostra che solo il “noi” vince. Ed è
bello che questo “noi”, in questi giorni, si riunisce a Volvera, alla festa dei
giovani di Libera”.
Batte forte il sole
ma il pubblico resta impassibile, non facendosi distrarre dell’acqua limpida di
Senigallia. “Il cambiamento appartiene a ciascuno di noi”, conclude don Luigi
Ciotti. La trasmissione va avanti, ma la spiaggia affollata regala un ultimo
applauso per l’antimafia e la legalità.
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