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Che fine farà Rainews 24?

Di Stefano Fantino il . Lazio



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Eccoli lì i giornalisti di Rainews,
per una foto davanti ai cancelli di viale Mazzini. Spunta il cavallo
di mamma Rai alle spalle, tra tante magliette bianche che gridano
“Che fine ha fatto Rainews 24?”. Si 24, dato che proprio dopo la
nuova denominazione sono iniziati i primi problemi, poi sfociati
nello sciopero del canale all-news della televisione di Stato, che
finirà solo allo scoccare della mezzanotte. Eppure le alterne
vicende del canale Rai non iniziano solo dal lo switch off che ha
portato il digitale ovunque in Italia, ma si legano intimamente ai
piani aziendali. Non solo diatribe tecniche, quindi, ma un punto
interrogativo sull’esistenza stessa di un canale.

Stretto tra la concorrenza del big
privato Sky e insidiato dal sicuro affacciarsi sulla scena digitale
di un canale all-news targato Mediaset, Rai News 24 chiede,
semplicemente, come ha più volte ripetuto il cdr i mezzi per poter
andare avanti con dignità professionale. Che sia prerogativa di un
canale statale l’interesse pubblico, soprattutto all’essere
informati, sembra scontato: ma spesso non è così e il disastro
della “sparizione” di Rai News da molti televisori italiani è
solo l’ultimo tassello di una privazione continua e ascendente di
mezzi e possibilità per poter fare informazione, vera, costante e
puntuale. E per non dimenticare anche quel versante del Paese e del
mondo intero che con recidività viene ignorato da gran parte dei
riflettori mediatici.

Davanti alla storica sede di Viale
Mazzini si sono riuniti innanzitutto i giornalisti del canale, ma
anche associazioni, colleghi e tante persone della società che hanno
dimostrato affezione per la sorte dell’all-news. «Siamo molto
contenti della partecipazione di tante persone a questa
manifestazione» ci racconta Elisa Marincola, della redazione di Rai
News 24, anticipando la diretta che il canale, pur in sciopero, farà
in diretta da lì a breve per «dare spazio a tutti quanti hanno
inviato solidarietà e messaggi, a dimostrazione dell’interesse che
la trasparenza e la buona informazione riscuotono nella società».

Poco dopo la manifestazione si
riusciranno a sciogliere alcuni dubbi sul futuro del canale; è
infatti in programma, come ci racconta la giornalista di Rai News,
«un incontro tra vertici e sindacato per il piano industriale dal
quale vedremo che intenzioni hanno nei nostri confronti e se questa
mobilitazione è riuscita ad aprire degli spazi».

Anche se difficilmente la soluzione
pare a portata di mano. Anche lo storico direttore e fondatore di Rai
news, Roberto Morrione, si dichiara «amareggiato ma non sorpreso»
di quanto stia accadendo nel canale da lui precedentemente diretto,
inscrivendo quanto accaduto in un preciso «disegno di controllo e
malgestione del servizio pubblico dove le potenzialità professionali
vengono negate sul nascere». E mentre il sindacato Rai con Carlo
Verna e la Fnsi con Roberto Natale, prendono parte alle dimostrazioni
di solidarietà che il canale manderà in onda in diretta, si
cominciano a scaldare le poltrone in vista di quelle riunioni che
sapranno finalmente dire che futura avrà la Rai, non solo Rai news.
Anche altri canali, vedi Rai Scuola, emarginata dal digitale e
solidale con i colleghi. Ennesimo segno di un servizio pubblico che
pone ai margini chi canta fuori dal coro: «c’è chi vuole ridurre le
serate alla Dandini e chi non vuole troppo Saviano in televisione-
tuona Giulietti, portavoce di Articolo 21- se accadesse, come se
fosse minacciata Rai News, invito tutti alla ribellione civile piazza
per piazza». Inizia la attesa, ma gli interrogativi rimangono
all’ombra del grande cavallo. Che fine farà Rainews 24?

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