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‘Ndrangheta e Casalesi in affari con il clan dei Casamonica

Di Antonio Turri il . Lazio

Con una lunga e complessa indagine della Polizia della Capitale si è  accertato come  il clan malavitoso dei Casamonica, che da anni controlla il mercato criminale dell’usura a Roma e nel Lazio,abbia stretto intensi rapporti d’affari con la camorra dei casalesi e con le ‘ndrine  degli Alvaro,dei Molè e dei Piromalli. La divisione della polizia anticrimine della Questura di Roma, a seguito di complesse indagini patrimoniali, ha  posto sotto sequestro beni immobili, conti correnti e società che evidenziano il legame tra il clan romano,guidato dal 53enne Rocco Casamonica e le cosche calabresi e campane radicate nel Lazio.

Gli agenti hanno sequestrato 15 aziende, 21 società , 165 conti correnti bancari  oltre alle immancabili auto di lusso,  appartamenti e ville in zone di prestigio della Capitale. I Casamonica, per gli inquirenti, operavano in stretto contatto con Pietro D’Ardes, 46enne ,già ispettore del lavoro, rinviato a giudizio nel 2009 dal Tribunale di Palmi per associazione a delinquere in concorso con esponenti della ‘ndrangheta. D’Ardes è considerato vicino ai clan dei casalesi.

Secondo quanto appurato dagli accertamenti patrimoniali eseguiti dagli investigatori della Questura di Roma, il sodalizio criminale gestiva, attraverso la costituzione di società nel Lazio in Campania e in Calabria, grandi quantità di capitali illeciti reinvestendoli, attraverso le loro società,in appalti pubblici e privati.   Tra le società poste sotto sequestro dalla polizia criminale la più importante è la “Cooperativa Lavoro”,  che nel porto di Gioia Tauro gestisce il movimento di migliaia di container. La società era  in rapporti d’affari  con le note famiglie della ‘ndrangheta calabrese dei Piromalli, degli Alvaro e dei Molè”.

Roma si conferma crocevia nei rapporti d’affari tra mafie autoctone e mafie d’importazione. In particolare il mercato criminale laziale si specializza nei settori del riciclaggio del denaro sporco e si dimostra capace di creare interazioni tra le diverse mafie italiane e tra queste e pezzi dell’imprenditoria locale e della politica.

 

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