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Diritto ad informare ed essere informati

Di Norma Ferrara il . Lazio

“Rai per una notte” sarà il momento in cui quel pezzo di libertà che è stata tolta, sarà rimessa al proprio posto – dichiara Carlo Verna, dell’Usigrai”, presente alla conferenza stampa di oggi a Roma. Si tratterà di una trasmissione aperta a tutti, e soprattutto, che tutti potranno diffondere attraverso la rete, in streaming, sui propri siti internet, ci spiega Verna. “E’ una iniziativa che è appoggiata soprattutto dal sindacato, Fnsi e Usigrai e non potrebbe essere altrimenti perchè ha leso i diritti di colleghi giornalisti. Quella di Bologna sarà soprattutto – precisa Verna –  una serata per la Rai, per il diritto dei giornalisti ad informare, ma anche per quello dei cittadini ad essere informati”.

Un diritto già messo al centro dell’inziativa del 3 ottobre scorso, oggi viene rivendicato nuovamente il 25 marzo a  Bologna. Nel frattempo, come sottolinea oggi il presidente della Fnsi e anche lo stesso Carlo Verna, le condizioni dell’informazione sono nettamente peggiorate. L’inchiesta di Trani ha portato a galla quello che in molti già sospettavano da tempo, tirando in ballo grosse responsabilità da parte della politica, dell’Agcom e della stessa Rai.

Un Servizio pubblico già dimezzato nelle sue funzioni, come hanno sottolineato più volte i telespettatori che sulla Rete hanno denunciato molte omissioni, e disattenzioni, nella prima testata giornatlistica della RAi, ovvero il Tg1.  Sabato scorso, in occasione della XV Giornata della Memoria e dell’Impegno, come ha sottolineato con forza in una nota il presidente di Libera Informazione, Roberto Morrione, il Servizio pubblico ha tradito nuovamente la sua missione, non dedicando l’attenzione che avrebbe meritato piazza Duomo stracolma di 150 mila persone giunte da tutta Italia, per dire il loro “no alle mafie” e ricordare le vittime della violenza criminale. A tal proposito Carlo Verna commenta: “purtroppo non c’è da meravigliarsi, noi più volte abbiamo denunciato questo tipo di atteggiamento del Tg1, l’abbiamo detto in tutti i modi. Lo abbiamo fatto soprattutto in difesa dei telespettatori e di chi invece in quel Tg, svolge quotidianamente un servizio pubblico”.

“All’indomani della rivolta degli orchestrali a Sanremo, – commenta Verna –  dissi ai colleghi che in quella testata fanno seriamente il proprio lavoro: spero che un giorno anche i menabò (la scaletta del telegiornale, ndr) del Tg1 vengano appallottolati come gli spartiti degli orchestrali sul palco del Festival. “Abbiamo un giudizio estremamente critico – in relazione a quello che è accaduto sabato, come a tutta la gestione del primo Tg della rete Rai ma non dimentichiamo che quella è ancora una testata in cui ci sono tanti colleghi, pronti a difendere e riprendersi la libertà di informare”.

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