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Tutto cominciò a Trapani

Di Rino Giacalone il . Sicilia

Pochi ricordano ma si cominciò con Trapani nel 2005 a proposito di grandi eventi e protezione civile. Un decreto varato nel settembre 2004 dal Governo Berlusconi che classificò come grande evento le gare di vela fissate, nel mare di Trapani, della Louis Vuitton, gli acts 8 e 9 della Coppa America che da lì a poco sarebbe stata riconquistata  a Valencia dalla barca di Alinghi. La Protezione Civile di Bertolaso venne nominata soggetto attuatore dell’organizzazione del grande evento, con la messa a disposizone di oltre 100 milioni di euro di fondi pubblici. Tutti stanziamenti che erano legati all’esecuzione di diverse opere portuali, progettate da tempo ma che con l’occasione delle regate internazionali furono d’un sol colpo finanziate per la loro esecuzione.

Lavori da eseguirsi in tempo record, entro la fine di settembre 2005, in coincidenza dell’avvio delle gare,  per allestire il porto alle esigenze delle pre regate di Coppa America. Il decreto del Governo Berlusconi prevedeva tutta una serie di deroghe, la Protezione Civile doveva sovraintendere. Appalti banditi e aggiudicati seguendo corsie preferenziali, accorciando tempi di pubblicazione e di gara, con la previsione che tutta una serie di interventi. Lavori al porto e lavori per le nuove fognature, vennero abbattute antiche casupole e venne restituito alla fruibilità un antico bastione, la strada del porto fu rimessa a nuovo, furono ripristinate le banchine e fatti dei nuovi  attracchi portuali. Opere che i trapanesi attendevano da tempo, ma solo con il grande evento hanno potuto vedere la luce.

Tutto questo merito del senatore di Forza Italia, oggi Pdl, Antonio D’Alì, classe 1951, sottosegretario agli Interni. Fu capace dapprima di convincere Ernesto Bertarelli, patron di Alinghi, a scegliere Trapani per le preregate della Coppa America del 2005. Poi ottenne il sostegno della presidenza del Consiglio e del sottosegretario Letta che favorì l’approvazione del decreto per il grande evento che permise di attivare subito 62 milioni di fondi statali,  4 milioni di fondi regionali, 16 milioni di euro a carico dell’amministrazione cittadina. Procedure di gara semplificate, previsioni di affido diretto dei lavori. Ma di fatto la Protezione Civile in quel periodo a Trapani si fece vedere poco o niente. Qualche veloce passaggio di Bertolaso, che qui a Trapani per un periodo teneva anche la sua barca a vela, ma di fatto ad attuare le procedure di gara e sovraintendere ai lavori funo la Prefettura, il Comune di Trapani e l’autorità Portuale: il prefetto Finazzo, il sindaco Fazio e il commmissario dell’ente portuale Emilio Baroncini.

Tutti soggetti che con il senatore D’Alì avevano buonissimi rapporti. A coinvolgere il prefetto Finazzo è stato in particolare il sindaco Fazio che quando è cominciata a soffiare sul Comune la bufera con l’arresto di un super tecnico per tangenti decise di affidare alla prefettura tutto quello che era di competenza del Comune. Come si diceva non sono stati però mesi sereni quelli che sono trascorsi tra il settembre 2004 e il settembre 2005. In mezzo l’arresto per tangenti dell’ingegnere capo del Comune di Trapani, Filippo Messina, per una serie di appalti nel tempo aggiudicati in città. Niente a che fare con la Coppa America ma si scoprirà che l’ing. Messina sebbene in procinto di andare in pensione aveva stilato qualche scheda tecnica per i lavori della Coppa America, al magistrato che lo aveva fatto arrestare quando decise di rendere dichiarazioni l’ing. Messina raccontò che le schede tecniche erano fondamentali, perchè base di partenza per l’importo e l’assegnazione dei contratti. quando fu arrestato era un periodo in cui spesso si recava a Roma, al ministero dell’Interno, spiegò perchè stava lavorando al progetto per la sicurezza del porto di Trapani.

In questo scenario dunque il coinvolgimento della prefettura.Ma i guai che venivano combinati erano anche altri. Più i lavori andavano avanti più si aveva la sensazione che quel decreto di deroga del Governo veniva impropriamente usato come un salvacondotto per violare le norme. Furono scoperti per esempio smaltimenti abusivi di sfabbricidi, scavi irregolari, ma le cose più clamorose divennero pubbliche quando oramai le barche a vela del grande evento erano andate via: a novembre 2005 furono arrestati quattro imprenditori che facevano parte della cupola mafiosa cittadina, gli stessi imprendtori che sebbene non assegnatari di appalti erano stati visti lavorare con le loro imprese nei cantieri della Coppa America a Trapani.

Una sintesi la si coglie nella relazione di minoranza presentata in commissione nazionale antimafia a conclusione della XIV legislatura:

Per quanto riguarda gli appalti  dei lavori inseriti nel programma dell’America’s Cup (visto che a Trapani si sarebbero svolte alcune regate veliche di questa importante manifestazione sportiva), il Sindaco (Fazio) ha spiegato che la organizzazione è stata affidata all’Ufficio della Protezione Civile diretto dal dott. BERTOLASO, nominato commissario straordinario con delega per questo grande evento che ha investito come stazioni appaltanti il Comune, l’autorità portuale e lo stesso prefetto in sede. E’ da rilevare come tale importante e significativa nomina sia maturata solo dopo la vicenda dell’arresto dell’ing. MESSINA, ed alla sua ipotizzata designazione quale responsabile della gestione degli appalti relativi alle opere necessarie per ospitare una delle pre-regate dell’America’s Cup. E’ rimasto giudiziariamente accertato che egli fino al momento dell’arresto partecipava alle riunioni per le progettazioni delle varie opere legate all’evento oltre che dei progetti del Comune di Trapani finanziati dai PON del Ministero dell’Interno, secondo quanto risulterebbe dalla ricostruzione processuale, nonché dalle dichiarazioni confessorie rese dallo stesso indagato all’A.G. Rimane, pertanto, necessario un lavoro di inchiesta della futura commissione per individuare le responsabilità di quanto è avvenuto. Non sono stati chiariti, infatti, i veri motivi per cui proprio il MESSINA si recasse presso il Ministero dell’Interno in occasione delle riunioni tenutesi prima dello svolgimento delle gare veliche, e soprattutto perché queste riunioni si svolgessero presso il Ministero dell’Interno. Anche in relazione ai lavori per la realizzazione della stessa America’s cup ed alla piazza portuale di Trapani sono state avviate attività di monitoraggio con accessi diretti ai cantieri e con la rilevazione dei dati di interesse. Molto significativo è il dato rilevato dalla recente operazione “Progetto Mafia Appalti Trapani”, del 24 novembre 2005; se da un lato ha confermato l’interesse della mafia per gli appalti e la contiguità di imprenditori anche incensurati, dall’altro lato ha messo in luce l’efficacia degli strumenti di prevenzione e repressione. L’opera di prevenzione, avviata dal prefetto Sodano, la commissione ha potuto constare che si è protratta anche con l’arrivo del prefetto Finazzo. In una nota stilata dal Questore di Trapani proprio il 24 novembre si dice: “Grazie alla rilevante e copiosa documentazione trasmessa dalla Prefettura di Trapani in ordine agli appalti e alle forniture inerenti i lavori dell’America’s Cup, gli investigatori hanno potuto fruire di un rilevante contributo informativo prezioso per le attività di indagine”.  In tal senso le indagini della Polizia  di Trapani hanno permesso di accertare che imprenditori indagati risultano avere effettuato tramite le loro aziende, diverse, rilevanti, forniture di materiali per le opere pubbliche effettuate in Trapani nel contesto della manifestazione c.d. “Luis Vuitton act 8 e 9”, preregata della America’s Cup.  

Uno degli imprenditori arrestati per mafia e appalti e che ha deciso di collaborare, Nino Birrittella, ha raccontato che le imprese vicine alla mafia sono state fornitrici di
materiale, cemento, ferro, inerti, per i cantieri della Coppa America, senza che nessuno degli enti che sovraintendeva ai lavori venisse in mente di controllare quello che accadeva. O forse controllavano facendo finta di non vedere. addirittura il giorno in cui venne a vistare i cantieri l’allora ministro delle Infrastruttura Pietro Lunardi (quello che sosteneva che con la mafia bisognava convivere), c’era lo stesso Birrittella presente, lui che ufficialmente non partecipava a quell’appalto. Birrittella allora era ben voluto e ossequiato dai potenti, oggi che ha deciso di collaborare per vivere davvero libero è quasi visto come un untore per avere racconato incredibili retroscena del patto tra mafia, politica e imprenditoria in città. ma questa è un’alta storia.

La storia di oggi è quella che di tutto questo can can resta una clamorosa incompiuta. La parte più consistente di quei lavori al porto di Trapani in funzione Coppa America, le nuove banchine versante cosidetto Ronciglio, di fronte il centro storico e che divide la città dalle saline, restano incompiute. Quasi 50 milioni di fondi andati persi. Finita la Coppa America infatti l’autorità portuale fece riprendere i lavori e l’ordine era quello di far presto. Senonchè intervenne la magistratura e scoprì che nonostante il grande evento fosse finito, i lavori continuavano sulla scia di quel decreto del Governo che prescindeva l’esecuzione dei lavori dalle norme.

Per le nuove banchine del porto continuava a mancare un atto fondamentale la valutazione di impatto ambientale. Oramai che le regate erano finite a quel punto l’autorità portuale avrebbe dovuto dapprima ottenere la via prima di far ripartire il cantiere. Si disse che l’azione della magistratura era una forzatura, e la Procura in un battibaleno eseguì gli accertamenti che servivano alla sua inchiesta e dissequestrò il cantiere proprio per non essere da ostacolo alla ripresa dei lavori. Il risultato è ancora sotto gli occhi di tutti. Il cantiere è fermo e non si riesce ad ottenere la valutazione di impatto ambientale.Quei lavori che dovevano essere eseguiti sotto il controllo della protezione civile nazionale pare siano così malfatti che nessuna sanatoria è possibile.Le uniche opere definite sono due scogliere all’ingresso del porto, due dighe foranee, teatro nel giro di un anno, agosto 2008, agosto 2009, di due terribili incidenti, due aliscafi che al rientro notturno dalle Egadi sono finiti con l’impattare su quegli scogli, con morti e feriti.

Nonostante tutto questo Trapani ha voluto ricordare in maniera degna il grande evento della Coppa America del 2005. C’è una strada denonminata via dei grandi eventi. L’hanno apposta questa targa nel giro di un mese, in una città, Trapani, che ha impiegato 20 anni per dedicare delle strade a Mauro Rostagno o al giudice Alberto Giacomelli uccisi dalla mafia. Da allora in poi non c’è amministrazione che non ha creato l’assessorato ai grandi eventi come se questi siano la panacea di tutti i mali. E’ di questi giorni l’allestimento di una prossima regata internazionale nel ricordo dell’epopea garibaldina. Ci sta pensando la Provincia che nel frattempo non riesce a mettere il riscaldamento ad una scuola dove gli studenti vanno in classe portandosi appresso qualcosa di pesante per non soffrire il freddo. Il giorno in cui lì verranno accesi i riscaldamenti (ma se ne parla oramai al prossimo anno scolastico) quello si che sarà un grande evento.

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