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Il partigiano che continuò la resistenza contro la mafia

Di Giuseppe Crapisi* il . Sicilia

 10 marzo 2010. Corleone, 62 anni dopo.  La Camera del Lavoro di Corleone e il Segretario Dino Paternostro come ogni anno fanno tantissimo per ricordare, Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia nel 1948. Un sindacalista corleonese, che ha lottato per dare la terra ai contadini. Terra che era nelle mani degli agrari e dei mafiosi.

Con la CGIL anche l’ANPI, l’ARCI, Libera e il Comune di Corleone anche quest’anno abbiamo unito memoria e impegno nel nome di Placido. La giornata si è svolta, di mattina con la deposizione dei fiori davanti al busto di Placido Rizzotto, posto davanti il Comune di Corleone, mentre nell’aula del Consiglio Comunale di Corleone gli studenti della scuola elementare hanno letto le poesie su Placido Rizzotto.

Una lettura emozionante e significativa, possibile grazie al lavoro, fatto durante l’anno, da parte degli insegnanti. Un passo importante per gettare una consapevolezza nuova nelle nuove generazioni, e far si che anche loro, attraverso quelle parole, possano incontrare Rizzotto e la sua storia.

A seguire si è svolto il dibattito.  Presenti, oltre al Segretario della Camera del Lavoro di Corleone, Ivano Artioli, Consiglio nazionale ANPI, Andrea Gianfagna, coordinatore Fondazione Di Vittorio, Ottavio Terranova coordinatore ANPI Palermo, Il Sindaco del Comune di Corleone Antonino Iannazzo, il Presidente del Consiglio Comunale Mario Lanza e Placido Rizzotto, il nipote.

Quest’anno si è voluto sottolineare in particolare l’aspetto di partigiano della figura di Rizzotto. Questo narra la sua storia: dopo l’8 settermbre Placido Rizzotto fu partigiano sui monti della Carnia e ciò ebbe un grosso peso sulla sua formazione. Infatti, li conobbe i valori della libertà, le sofferenze della guerra, gli ideali socialisti e che  porterà, finita la guerra, a Corleone.  Erano anni in cui a Corleone mancava la libertà e mancava il pane e aveva inzio la seconda resistenza, quella contro la mafia.

Un ricordo doloroso quello dell’assassinio, che si è tramutato in una bella mattinata piena di colori, di bambini, giovani e meno giovani, politici di destra e di sinistra, tutti uniti nel segno della memoria come faro che illumina il cammino. La giornata si è conclusa, infinte, nella sede della Cooperativa “Lavoro e non solo” dove i Presidenti delle cooperative che lavorano nei terreni confiscati alla mafia hanno parlato delle loro esperienze.

Memoria e impegno a 10 passi della Giornata della Memoria e dell’impegno che si terrà a Milano. Come ho detto nel mio intervento oggi “abbiamo il dovere di far sì che l’esperienza della resistenza contro il nazi-fascismo fatta dai partigiani si coniughi con la resistenza di chi ha combattuto e combatte contro la mafia”. “Questo è un impegno che l’ANPI, la CGIL, le amministrazioni locali e Libera devono prendere, perché le due resistenze non sono altro che la liberazione di un popolo dalle sopraffazioni che ha subito ed è il valore che rende questo paese che si chiama Italia unito, dalle Alpi alle isole, nei valori”.

* Corleone Dialogos

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