NEWS

La mattanza della Quinta Mafia

Di Antimo Turri il . Lazio

Latina. Il 25 gennaio a Latina
è stato un giorno di sangue. Giorno di mattanza della quinta mafia.
Alle 8 di mattina Carmine Ciarelli, leader dell’omonima famiglia dedita
all’usura e alle estorsioni, è stato raggiunto da cinque colpi di
pistola, davanti al bar dove aveva appena fatto colazione.Il capo del
clan Ciarelli, non è morto, ma versa in gravi condizioni all’ospedale.
La giornata, evidentemente, non poteva finire così. Dopo le 22, la
mattanza è continuata. Massimiliano Moro è stato ucciso con due colpi
di pistola alla testa, nella sua abitazione di Latina. La vittima, 49
anni, era stato oggetto di indagini per vari reati: rapina, estorsione,
spaccio di stupefacenti, minacce e lesioni personali. Ma, soprattutto,
Moro era rimasto coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio di Raffaele
Micillo, ucciso a Latina nel 1994 con dieci colpi di pistola. Quest’ultimo
era stato imputato di aver partecipato al “gruppo
degli uomini d’ oro”, otto malviventi che tre anni prima avevano
compiuto rapine che avrebbero fruttato loro circa nove miliardi di lire. 
Di quella banda facevano parte anche  Rinaldo Merluzzi e Sergio
Danieli, entrambi assassinati a Latina: il primo, nel 1992, davanti
al bar di un noto centro commerciale del capoluogo pontino;  il
secondo, Danieli, raggiunto dopo un inseguimento da dodici colpi di
pistola, due mesi prima della morte di Micillo.

Ci vengono,
allora, in mente le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone,
cugino del boss casalese Francesco detto Sandokan. Il collaboratore
dichiarava già nel 1996,  che il referente dei Casalesi nella
zona pontina fosse Antonio Salzillo, nipote di Antonio Bardellino, ucciso
nel marzo 2009 a Cancello Arnone. Sempre stando alle dichiarazioni dello
Schiavone, Salzillo aveva alle sue dipendenze circa trenta soldati di
camorra che operavano nella zona di Latina, fino al confine con Roma.
Questi killer, erano regolarmente stipendiati con tre milioni di lire
al mense. Dunque, viene naturale chiedersi, alla luce degli episodi
che in questi giorni insanguinano Latina, se quei soldati di camorra
siano ancora attivi sul territorio pontino. E ancora, saranno per caso
proprio questi professionisti della morte che stanno colpendo la delinquenza
locale? E’ finita la guerra di mafia o è in corso il tentativo,
dopo gli arresti dei boss di Fondi, di controllare il territorio attraverso
l’eliminazione fisica dei capi della delinquenza locale? Che cosa
aspettarsi in questa vasta area del Lazio, dove una parte della politica
continua a negare l’asfissiante presenza delle mafie e addita come
pezzi deviati dello Stato, magistratura, prefetto, e forze dell’ordine?
Di Antimo Turri.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link