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Il vento di Sardegna

Di Chiara Maria Orrù il . Sardegna

I sospetti che agitano la società e la politica sarda riguardo gli affari dell’eolico sembrano trovare conferma alla luce degli arresti dei cosiddetti “Signori del vento”. Il parco eolico di Ploaghe è stato posto sotto sequestro giudiziario, proprietà anch’esso della Ivpc, di cui era appunto amministratore Oreste Vigorito.

L’Ivpc sbarca in Sardegna nel 2001, con la realizzazione dell’impianto eolico di Bortigiadas che si estende lungo la montagna che da Tempio degrada verso la costa sino ai territori di Trinità d’Agultu e Viddalba. I suoi affari si sono poi estesi con la realizzazione del parco di Ploaghe, oggi sotto sequestro. Le preoccupazioni che hanno portato ad una serie di proteste, manifestazioni ed interrogazioni parlamentari sono legate alla realizzazione di parchi eolici off-shore lungo le coste sarde. Si tratterebbe di una vera e propria corsa ad accaparrarsi fette di costa. Al centro della cronaca soprattutto il progetto di Is Arenas, che ha provocato delle vere e proprie sollevazioni popolari.

Tutte le amministrazioni comunali e quella provinciale dell’Oristanese, sostenute da centinaia di semplici cittadini, si sono opposte al progetto portato avanti da due società della Penisola per realizzare un parco eolico marino nel tratto di costa tra Cuglieri e San Vero Milis. I timori che l’impatto ambientale fosse insostenibile per il territorio ma soprattutto per l’economia turistica si sono accompagnate ai dubbi avanzati da alcuni parlamentari sardi circa la regolarità delle società che hanno presentato i progetti.

In particolare l’ex presidente della regione Mauro Pili e il collega Bruno Murgia, hanno interessato del problema il Vicepresidente della Commissione bicamerale Antimafia, Fabio Granata. Secondo i tre parlamentari esistono delle forti analogie tra quanto sta accadendo in Sicilia e ciò che si progetta di fare in Sardegna.  Le società promotrici dei progetti hanno tutte sede in paradisi fiscali che vanno dal Lussemburgo a Montecarlo, il solito sistema delle scatole cinesi impedisce la reale identificazione di chi sta alla base di questi finanziamenti. In particolare Pili fa riferimento ad una serie di articoli apparsi su Repubblica e il Corriere della Sera nel giugno 2006 riguardanti il presunto tesoro di Vito Ciancimino.

Pili, citando l’ articolo di Repubblica “Ciancimino jr inguaia due soci”  del giugno 2006, sostiene : «Nell’estate 2004, Ciancimino (figlio dell’ex sindaco di Palermo, condannato per mafia) investì un milione e 900 mila euro sulla Kaitech Spa, con sede a Milano, attraverso un finanziamento alla società lussemburghese Camtech, controllata dalla famiglia dell’ex sindaco di Palermo Stefano Camilleri».

Sempre secondo tale articolo Ciancimino stava anche dietro la Kaitech, che secondo l’interrogazione parlamentare presentata da Pili, Murgia e Granata, si ricollegherebbe attraverso un intricato sistema di scatole cinesi alla IARE (Is Arenas Renewable Energies), promotrice della realizzazione del parco eolico a Is Arenas. In base alla ricostruzione di Pili il legale rappresentate della IARE risulta essere Stefano Rizzi, che secondo il registro delle imprese di Bergamo, risulterebbe titolare di quote nominali per 490 mila euro della Xeliox. La Xeliox è a sua volta proprietà per metà della Tolo Energia Srl, posseduta al 100% dalla Krenergy, che a sua volta è per il 69% proprietà della Euroinvest, società a partecipazione del 25% della Kaitech Spa.

Davanti alla presentazione di progetti di parchi eolici sul mare sardo per oltre 700 megawatt, appare preoccupante la possibilità che l’energia pulita sia in realtà la nuova frontiera degli investimenti mafiosi. Oltre ad Is Arenas sono stati, infatti, presentati progetti per parchi eolici nel Golfo degli Angeli (tra Sarroch e Pula), nel Golfo di Palmas (Sant’Antioco), sempre nel Sulcis a San Giovanni Suergiu, e infine a largo di Arbus.

I dubbi avanzati da Pili, Murgia e Granata sono stati presentati in Commissione Trasporti ed è stato chiesto l’intervento di Pisanu, Presidente della Commissione Antimafia e del ministro per lo Sviluppo Economico, Scajola. Intanto l’assessore regionale dell’Ambiente Giorgio Oppi ha formalizzato la decisione, già ribadita dal Presidente della Regione Ugo Cappellacci, contro la realizzazione di parchi eolici off-shore sulle coste, in particolare in riferimento al parco che doveva nascere ad Is Arenas.

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